La Nuova Sardegna

Il trenino verde riparte dopo il pit stop forzato

Il trenino verde riparte dopo il pit stop forzato

Porcu, amministratore Arst: necessario l’adeguamento alle norme di sicurezza   Pili: la Regione distrugge un patrimonio. La replica: investiamo 5 milioni all’anno

31 marzo 2018
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SASSARI. Il trenino verde è la linea ferroviaria turistica dell’isola. Le corse sono state interrotte il 9 agosto dell’anno scorso e dovrebbero ripartire il 25 aprile. «Lo stop – spiega l’amministratore unico dell’Arst Chicco Porcu – si è reso necessario dopo l’approvazione da parte del Parlamento della legge sul trasporto pubblico che impone standard di sicurezza elevati, anche per le reti a scartamento ridotto, come il trenino verde».

Ma per Porcu non c’è il rischio che la locomotiva dell’Ottocento, il cui fascino è stato raccontato anche da Grazia Deledda, non riparta più. «Il trenino verde ripartirà il 25 aprile – assicura –. Il 5 aprile è stato fissato un incontro al ministero dei Trasporti, a Roma, e in quella sede faremo il punto della situazione. Abbiamo già presentato un piano che prevede l’applicazione di misure di sicurezza meno restrittive di quelle previste dalla legge nazionale – continua Porcu – Ovviamente nessuno di noi ha dimenticato il terribile incidente ferroviario accaduto in Puglia due anni fa, ma il trenino verde non può essere paragonato a un treno della rete nazionale con traffici elevati. I treni turistici viaggiano a 10, massimo 30 chilometri all’ora, per questo abbiamo chiesto al ministero dei Trasporti una deroga alle norme di sicurezza imposte dalla nuova legge. D’altronde non è possibile automatizzare tutti i passaggi a livello».

Se il ministero accetterà il piano proposto dall’Arst la storica locomotiva a vapore ripartirà. «Mi auguro che sia l’inizio di un nuovo corso per il trenino verde», ha detto Porcu rispondendo a un duro attacco di Mauro Pili, leader di Unidos, che ha accusato la giunta regionale e il governo di voler «distruggere un patrimonio unico nel suo genere che deve essere riconosciuto patrimonio dell'umanità».

«Non è vero – ha replicato l’amministratore dell’Arst – La Regione investe ogni anno 5 milioni di euro sulla rete ferroviaria turistica. E c’è di più. Grazie alla sensibilità del presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore ai Trasporti Carlo Careddu sono stati messi a disposizione altri 6 milioni per interventi straordinari sulle travate metalliche. Questi lavori – conclude Porcu – consentiranno di riaprire entro l’anno tutti i 437 chilometri delle linee del trenino verde: la Tempio-Palau, la Macomer-Bosa, la Mandas-Sorgono e la Mandas-Arbatax». (g.z.)
 

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