La Nuova Sardegna

Abbanoa, nuovo stato di agitazione

Dopo il no all’accordo sulla ricollocazione di 207 lavoratori. Straordinari sospesi

01 aprile 2018
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SASSARI. Continua la protesta dei lavoratori di Abbanoa dopo il mancato accordo sulla ricollocazione di 207 lavoratori dichiarati «in esubero». Al termine di una concitata assemblea, che si è svolta mercoledì scorso a Tramatza, i lavoratori, insieme a Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione che porterà alla sospensione di tutti gli straordinari. Prosegue così una vertenza che, come si legge nel documento redatto al termine dell’assemblea, «comprende delicate e importanti questioni in sospeso da troppo tempo». Eppure in un primo tempo sembrava che un accordo sul processo di riorganizzazione proposto da Abbanoa fosse possibile. L’azienda si era infatti impegnata a ricollocare e a riqualificare i 207 lavoratori dichiarati in esubero sulla base della legge Madia. «Si tratta di una riorganizzazione necessaria per migliorare la qualità del servizio – aveva detto Alessandro Ramazzotti, amministratore unico di Abbanoa – Pensiamo sia una buona notizia per tutti i sardi, ma anche una soddisfazione per chi ci lavora». Ora si ritorna al punto di partenza con i lavoratori sul piede di guerra. «È impossibile per rsu e lavoratori procedere con quell’accordo di riorganizzazione nel momento in cui l’azienda non rispetta gli impegni presi precedentemente», si legge nel comunicato.

Tra le ragioni della protesta, il mancato rispetto degli accordi relativi a mansioni, inquadramenti e livelli professionali «che non sono stati attributi oppure non vengono applicati in maniera uniforme, la quantità di ferie accumulate e l’impossibilità di smaltirle entro il 30 aprile dell’anno successivo» e, soprattutto, l’uso smodato degli straordinari. Non solo. I lavoratori lamentano anche il mancato adeguamento agli standard di sicurezza di diversi impianti e degli uffici. «C’è inoltre un utilizzo spregiudicato dei provvedimenti disciplinari – denunciano i lavoratori di Abbanoa – L’azienda li considera strumenti utili al miglioramento delle prestazioni mentre, al contrario, ledono la serenità dei lavoratori». Per i sindacati «l’azienda sembra più interessata a una riorganizzazione quantitativa che alla qualità del lavoro e dei servizi offerti ai cittadini». (g.z.)



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