La Nuova Sardegna

FdI: no alla chiusura delle sedi Inps

di Stefano Ambu
FdI: no alla chiusura delle sedi Inps

Il deputato Deidda annuncia un’interrogazione al ministro: 11 gli uffici a rischio

05 aprile 2018
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CAGLIARI. Una bambola con il vestito tradizionale di Desulo davanti all'Inps di Cagliari. Per denunciare la possibile sparizione di alcune - 11 su 19, spiega il neoparlamentare di Fratelli d'Italia Salvatore Sasso Deidda- sedi dell'Istituto nazionale previdenza sociale. Soprattutto nei centri, quelli più piccoli, che non rispettano i parametri della nuova riorganizzazione. All'sos lanciato ieri mattina in un sit in-conferenza stampa seguirà un'interrogazione, forse al nuovo ministro, dello stesso Deidda.

«Bisogna – ha detto il deputato del partito di Giorgia Meloni – riconoscere la specificità della Sardegna: qui è un grande centro anche quello da 15-20mila abitanti». Tra gli altri parametri previsti dal Modello di presidio territoriale dell'Inps, oltre quello dei residenti, anche la presenza di almeno dieci unità di personale. La richiesta al ministro è quella di correggere il tiro. In campo a Cagliari anche alcuni amministratori comunali: «La sede a Isili – ha detto il primo cittadino Luca Pilia – è già stata declassata da agenzia a punto con perdita di personale e riduzioni delle aperture. Ora con le nuove regole basate sulle statistiche, a cominciare dalla popolazione residente di 60mila abitanti, si rischia la chiusura di un servizio molto importante per la comunità». Altro tema, collegato al primo: «Domani (oggi, ndc) – ha avvertito il consigliere regionale Paolo Truzzu, anche lui di Fratelli d’Italia – è in programma una riunione in assessorato regionale. E si va definendo un quadro preoccupante: la commissione per le erogazioni potrebbe non avere più al suo interno il medico della Asl, ma medici assunti dall'Inps. Col rischio, tra l'altro, che gli utenti debbano rivolgersi non più alle sedi Asl, ma alle sedi Inps. Che sono di meno e più difficilmente raggiungibili».

Pronta la replica della Regione. «Non siamo soliti fare riunioni segrete, ma svolgiamo la nostra azione politica alla luce del sole e sempre nell'interesse dei sardi – risponde l'assessore alla Sanità, Luigi Arru – si tratta di un tavolo che si riunisce periodicamente, da due anni a questa parte, su convocazione della direzione generale della Sanità, per monitorare l'attività delle commissioni mediche».

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