La Nuova Sardegna

Psr, la Sardegna tra le 9 regioni virtuose

Psr, la Sardegna tra le 9 regioni virtuose

Ha già superato il traguardo di spesa per il Piano evitando il rischio di dover restituire i fondi europei

10 aprile 2018
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SASSARI. C’è anche la Sardegna tra le nove Regioni italiane che non rischiano il cosiddetto disimpegno automatico, ovvero la restituzione alla Ue delle risorse stanziate per il loro Piano di sviluppo rurale 2014-20. Sono invece undici quelle inserite nella lista nera, ovvero quelle che non hanno ancora raggiunto il traguardo di spesa previsto per dicembre 2018. L’isola è tra le Regioni virtuose, addirittura quell’ideale filo di lana lo ha superato già lo scorso febbraio, con 10 mesi di anticipo. Lo rileva il giornale online PianetaPsr, sottolineando che insieme alla Sardegna ad aver ottemperato agli obblighi ci sono Umbria, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Calabria e le province autonome di Trento e Bolzano. La Lombardia è però molto vicina all’obiettivo così come il Molise e non preoccupa nemmeno la situazione del Piemonte, mentre i veri casi sono determinati da Campania e Puglia che da sole assorbono la metà della quota mancante a livello nazionale: devono spendere 72 e addirittura 102 milioni entro quest’anno.

L’obiettivo spesa da coprire entro il 31 dicembre 2018 per la Sardegna era di 278,5 milioni di euro. Già al 31 gennaio l’isola era a un passo (oltre 275 milioni), l’ultimo dato dice che al 31 marzo 2018 sono stati pagati 314,8 milioni di euro, ovvero oltre il 24 per cento della spesa totale prevista che ammonta a 1 miliardo 308,4 milioni.

In ambito nazionale la Sardegna – secondo dati dell’assessorato all’agricoltura – era al sesto posto (nei precedenti due anni si è sempre attestata fra la terza e la quarta posizione) in termini di quantità di pagamenti erogati, ma potrebbe aver migliorato la sua posizione. Ad aver speso più di tutte c’era il Veneto (che però lavora con un proprio organismo pagatore regionale, esempio cui la Sardegna sta facendo riferimento per il prossimo futuro) e le Province autonome di Trento e Bolzano; davanti all’isola anche Umbria e Calabria. Superata dalla Sardegna anche la media europea attestata sul 22 per cento: siamo al 24,06.

I numeri sembrano comunque destinati a migliorare con la ripartenza della spesa che fa seguito a un’impasse fatta registrare a dicembre a causa – spiegano gli esperti di PianetaPsr – delle difficoltà determinate dalle incertezze sui nuovi obblighi legati alla nuova certificazione antimafia. Da rilevare che la spesa dell’attuale Psr è di fatto iniziata il 1° gennaio 2016: in tutta Europa, infatti, in pochi erano in regola con i tetti di spesa e la programmazione si concluderà col regime N+3 (tre anni oltre la programmazione prevista), il 31 gennaio 2023. (a.palm.)



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