La Nuova Sardegna

Operai azionisti la Cgil è cauta: «Idea poco chiara»

di Tamara Peddis
Operai azionisti la Cgil è cauta: «Idea poco chiara»

Cisl e Uil: bene il 5% della società e un componente nel Cds I dubbi della Camusso. Attesa per il piano della Sider Alloys

11 aprile 2018
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PORTOVESME. Suscita reazioni prevalentemente positive tra i sindacati la proposta lanciata dal ministro Carlo Calenda di concedere ai lavoratori ex Alcoa il 5% delle azioni della nuova società che gestirà lo stabilimento di Portovesme dopo l'acquisizione della svizzera Sider Alloys. Calenda prevede anche un lavoratore all'interno del consiglio di sorveglianza della società, cioè l'organo di vigilanza sulla gestione dell'azienda.

La proposta del ministro dello sviluppo economico è sicuramente innovativa ed è considerata il primo caso in Italia. Per Manolo Mureddu della segreteria regionale Fsm Cisl quella del ministero Calenda è «una proposta positiva perché vede il lavoratore attivo, impegnato direttamente nelle dinamiche aziendali, si sente parte dell'investimento divenendo in qualche modo parte attiva. Una proposta – ha aggiunto – che rappresenta un cambio di direzione nella relazione tra il sindacato e l'azienda, ma bisognerà verificare in concreto come si esplica questa partecipazione. A fine aprile il ministero dovrà presentare lo statuto dell'associazione dei lavoratori che chiarirà molti dubbi».

Commenti favorevoli anche da Renato Tocco (Uilm Uil) e Roberto Forresu, segretario territoriale Fiom Cgil, che però ha sottolineato quanto «in questo momento la priorità dei sindacati e in particolare dei lavoratori sta nella ripartenza dello stabilimento e quindi nella necessità del lavoro per centinaia di persone e negli ammortizzatori sociali che scadono il 30 giugno».

Ma qualche dubbio resta ed è relativo alle modalità della realizzazione, cioè in che modo i lavoratori entreranno a far parte del capitale, con quale tipologia di azioni e sulla base di quali criteri otterranno gli utili. Non è chiaro poi quali poteri possa avere la rappresentanza dei lavoratori all'interno del consiglio di sorveglianza. La leader Cgil Susanna Camusso è perplessa «perché non si capisce che proposta sia. Si parla di un'associazione, ma non si capisce cosa vuol dire, come coinvolge i lavoratori, che rapporto ha con le organizzazioni sindacali, quali le regole democratiche e altro. Troverei un po’ straordinario chiedere a quei lavoratori che vengono da quel percorso che debbano diventare investitori. Sono cose che non sono comprensibili, compresa quella del comitato di sorveglianza, che saremmo molto felici fosse la normale struttura del sistema di imprese, ma il consiglio di sorveglianza non è il Cda. Deve avere altri compiti e funzioni e bisogna che si definiscano. Gli unici esempi che abbiamo, Inps e Inail, sono frutto di una legislazione esplicita che conferisce dei poteri».

La nuova società che gestirà lo stabilimento ex Alcoa potrà avere anche la partecipazione, con una quota del 20% nel capitale societario, di Invitalia, di proprietà del ministero dell'economia: potrebbe rappresentare maggiore garanzia per i lavoratori, che non avrebbero solo un interlocutore privato (Sider Alloys), ma anche pubblico. A parte le innovazioni, i sindacati e i lavoratori attendono di conoscere nei dettagli il piano industriale dell'azienda, cioè come sarà organizzata la produzione, gli investimenti previsti, le innovazioni tecnologiche, gli obiettivi economici e l'organizzazione del lavoro. Il prossimo appuntamento al ministero dello sviluppo economico è il 3 maggio.

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