La Nuova Sardegna

Il futuro del Goceano parte dal progetto Iscol@

di Claudio Zoccheddu
Il futuro del Goceano parte dal progetto Iscol@

Bono, presentato il progetto da 4,5 milioni per il nuovo istituto comprensivo

14 aprile 2018
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INVIATO A BONO. L’onda nuova del progetto Iscol@ passa da Bono. E non è un modo di dire perché entro due anni, forse meno, il centro più popoloso del Goceano verrà toccato da un’onda alta come un palazzo di tre piani ma per nulla minacciosa. L’elemento architettonico più rappresentativo del nuovo dell’istituto comprensivo di via Tirso è proprio un’onda che unisce il vecchio stabile, che verrà ristrutturato, alla nuova ala di una scuola in grado di ospitare 19 classi e 410 alunni degli undici comuni del Goceano. Quello di Bono è il primo classificato dei 28 progetti che cambieranno il volto della scuola sarda e la renderanno un luogo d’incontro aperto alla comunità progettato dopo aver valutato tutte le esigenze del territorio. Per mettere in pratica l’impegno ci sono 4 milioni e mezzo di euro e due date: quella della gara d’appalto, tra giugno e luglio, e della consegna dei lavori, prevista dai progettisti entro il 2020, se tutto andrà bene.

Il progetto. La linea che detta ogni intervento di Iscol@ è chiara: offrire agli studenti un ambiente che “ favorisca i processi di apprendimento e di integrazione e che faccia della qualità architettonica e della sostenibilità ambientale e sociale il suo punto di forza”. E il progetto di Bono realizzato dal gruppo “S.b. Arch” di Roma è un concentrato di queste linee guida e prevede oltre alle nuove aule anche la mensa, un auditorium, una palestra seminterrata che sul tetto ospiterà un campo da calcio. Anche dalla nuova ala dell’istituto di via Tirso si potranno guardare le stelle perché al posto delle tegole si è deciso di realizzare un giardino pensile. Una scelta motivata da un aspetto per nulla secondario: lo splendido panorama offerto dalla vallata su cui si affaccia il paese.

La giornata. Ieri a Bono è arrivato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore all’Istruzione, Giuseppe Dessena. La delegazione è stata accolta dal sindaco, Elio Mulas, proprio nella scuola di via Tirso dove è stato organizzato un benvenuto musicale realizzato da una classe. Poi, il passaggio nella scuola dell’infanzia di via Manzoni e un altro piccolo bagno di folla, questa volta a stretto contatto con un nugolo di mini alunni impegnati a gestire le aree verdi dell’istituto. La presentazione del progetto, invece, era in programma nel salone parrocchiale della chiesa di San Michele Arcangelo che ospita un cineteatro. Il primo intervento è stato quello del padrone di casa, il sindaco Elio Mulas che ha ereditato i milioni di Iscol@ dall’amministrazione che lo ha preceduto, guidata da Michela Sau: «Un progetto bello e impegnativo – ha detto – che conferisce a Bono un ruolo centrale nel territorio». A seguire gli interventi dei consiglieri regionali del territorio, Daniele Cocco e Gaetano Ledda, che hanno parlato di città-Goceano e della necessità di avvicinare i paesi partendo proprio dalla scuola. Un concetto ribadito da tutti che però non combacia con quanto successo a Esporlatu, paese di 400 abitanti a due passi da Bono e Burgos dove sopravvive una scuola elementare con meno di venti alunni, la quinta ne conta appena due, che è stata salvata dalla chiusura programmata dal piano di accorpamento scolastico: «Perché noi non chiudiamo le scuole – ha detto il presidente Pigliaru – ma offriamo un’alternativa che possa convincere i genitori a far studiare i proprio figli in istituti moderni realizzati per venire incontro alle esigenze degli alunni. Per questo abbiamo investito tanti soldi. La scuola è il punto di partenza, un elemento attrattivo che può convincere i giovani a non lasciare le zone dell’interno. Una scuola come questa è solo il primo passo. Poi dovremo creare gli elementi che possano offrire lavoro e sviluppo in modo da frenare lo spopolamento».

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