La Nuova Sardegna

M5s, il ritorno di Cotti: non esistono capibastone

M5s, il ritorno di Cotti: non esistono capibastone

L’ex senatore non conferma né smentisce la sua candidatura a governatore Ma lancia un messaggio a Puddu: il prescelto non sarà per forza uno già in campo

14 aprile 2018
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CAGLIARI. Roberto Cotti sarà o no lo sfidante in casa di Mario Puddu per la presidenza della Regione nel 2019? «Nel Movimento Cinque stelle non esistono capibastone predestinati», è con questa frase, pubblicata su Facebook, che l’ex senatore ha deciso di replicare all’ipotesi avanzata ieri da La Nuova Sardegna. È una smentita di una possibile corsa a due verso le “regionarie”, le primarie del Movimento? Oppure è una conferma? Nè l’una e neanche l’altra, è una via di mezzo. Perché anche stavolta Cotti ha scelto di volare alto e non s’è infilato nel tunnel delle possibili e rischiose, politicamente parlando, contrapposizioni personali. Lui era e resta un fedele attivista votato alla causa dei Cinque stelle. S’è comportato così quando lo Staff l’ha escluso dalle parlamentarie e quindi dalle elezioni di marzo, e oggi rifa lo stesso dopo che il suo nome è ritornato alla ribalta per il posto più ambito delle prossime regionali. È ancora allineato e coperto, come in quest’altro passaggio del suo ultimo post: «Mi aspetto – scrive – che il candidato alla presidenza emerga invece tra tutti quelli che partecipano e parteciperanno al lavoro per costruire un coraggioso programma di governo». Per poi ribadire il concetto espresso sull’assenza di capibastone nel Movimento, perché «non bisogna dare per scontato – aggiunge Cotti – che sia scelto un ex qualcos’altro» per la candidatura alla presidenza. E siccome lui non è l’unico ex, l’altro è Mario Puddu, ormai ex sindaco di Assemini, in questa frase potrebbe nascondersi anche un messaggio subliminale per gli iscritti al Movimento, questo: la scelta finale dovrebbe cadere su un nome tutto nuovo. Anche se è improbabile che i Cinque stelle rinuncino a Puddu come leader nel 2019. L’attuale coordinatore regionale, si sa, gode dell’incondizionata fiducia di Luigi Di Maio, dello staff nazionale ed è molto popolare fra gli attivisti. Tra l’altro il recente trionfo dei grillini alle Politiche, in Sardegna hanno superato il muro del 42 per cento dei voti e stravinto in tutti i collegi uninominali, ha rinforzato ancor di più la sua leadership. Però Puddu, dal canto suo, non ha confermato se si candiderà o meno come governatore. La risposta ufficiale è stata sempre questa: «A decidere saranno gli attivisti, non certo io». E almeno in questo lui e Cotti sembrano pensarla allo stesso modo, mentre sul resto è tutto ancora da vedere. (ua)

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