La Nuova Sardegna

Vinitaly, la Vernaccia di Carta trionfa nella 5Stars Wines

di Antonello Palmas
Vinitaly, la Vernaccia di Carta trionfa nella 5Stars Wines

Il “Riserva 2004” è l’unico a ottenere 97 punti nella prestigiosa selezione Il secondo tra i sardi è “Antico Gregori” 2016 dell’azienda cabrarese Contini

15 aprile 2018
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VERONA. L’edizione numero 52 di Vinitaly che debutta oggi a Veronafiere, si apre nel segno della Sardegna: un vino dell’isola, la Vernaccia di Oristano Doc “Riserva 2004” di Silvio Carta si è piazzata nettamente al primo posto nella classifica dei vini inseriti nella prestigiosa guida 5 Stars Wine. La produzione dell’azienda di Baratili San Pietro svetta solitaria a 97 punti nel chilometrico elenco di bottiglie che hanno raggiunto i 90/centesimi nella valutazione della giuria, seguita da soli quattro vini a 96 e uno a 95.

In tutto sono quaranta i vini sardi che oggi si presentano alla corte di Vinitaly con i galloni delle 5 stelle. A 93 punti troviamo un altro Vernaccia di Oristano Doc, “Antico Gregori” 2016 di Contini (Cabras). A 92 punti ecco tre Vermentino di Gallura Docg: il “Funtanaliras Oro” 2017” della Cantina di Monti; il Superiore “Sciala” 2016 di Vigne Surrau, di Arzachena; e il Superiore “Canayli” 2017 della Cantina di Tempio. A quota 93 anche due Isola dei nuraghi Igt, il “Cagnulari” 2016 di Poderi Parpinello (Sassari) e il Rosso “Lugherra” 2013 di Chessa (Usini).

Hanno conquistato 91 punti due Cannonau di Sardegna Doc: il “Carros” 2013 Nepente di Oliena classico dei Fratelli Puddu; e il “Cupanera” 2016 (vino biologico) di Giuliana Puligheddu di Oliena. Ma anche due Vermentino di Gallura Docg, il “Tenuta Matteu-Solianu” 2017 di Ledda (Bonnanaro); e “Indolente” 2017 di Tenuta Asinara (Cargeghe); con loro anche l’Isola dei nuraghi Igt “Bianco passito” 2016 di Su ’Entu cantine Sanluri. Quindi tutti i classificati a 90 punti. In un elenco a parte, quello dei vini senza solfiti, c’è il Cannonau di Sardegna Doc vino biologico “Mamaioa” 2016 di Attilio Contini (Cabras).

Sono in tutto 97 le aziende sarde che partecipano al Vinitaly, 72 ospitate negli spazi espositivi riservati dalla Regione, oltre 1.700 mq allestiti nel Padiglione 8, mentre altre 25 cantine saranno presenti in maniera autonoma. L'assessorato regionale dell'Agricoltura, in collaborazione con le Agenzie Laore e Agris, ha garantito assistenza agli imprenditori regionali che hanno deciso di raccontarsi al mondo, organizzando una fitta agenda di iniziative di promozione con dibattiti, presentazioni e degustazioni aperte a esperti, appassionati e amanti dei vini.

La Sardegna era presente già da ieri a Verona con la manifestazione che fa da anteprima a Vinitaly, Operawine “I più bei vini italiani: 100 grandi produttori con Vinitaly”, in verità 107. Tra questi anche un poker di bottiglie sarde, selezionate dalla rivista americana “Wine Spectator”, la più importante del mondo dedicata al settore vinicolo: Isola dei Nuraghi “Barrua” 2001 di Agricola Punica (Santadi), Isola dei Nuraghi “Turriga” 2008 di Argiolas (Serdiana), Carignano del Sulcis Superiore “Terre Brune” della Cantina sociale di Santadi (al secondo anno di fila) e Rosso “Romangia” 2004 di Tenute Dettori (Sennori).

«Si tratta di risultati di cui l’isola deve essere orgogliosa – commenta Tino Demuro, di Surrau – per il consolidamento nelle posizioni di mercato dopo un’annata critica dal punto di vista climatico che ha fatto temere il peggio, mentre invece abbiamo mantenuto le posizioni e limitato i danni. Significa che il progetto di valorizzazione funziona, il vino sardo è sempre più apprezzato in Europa e America e anche i bianchi crescono. Significativo anche il riconoscimento a un Cannonau gallurese, il nostro Doc Riserva “Sincaru” 2015».

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