La Nuova Sardegna

Truffa a Sassari: compra un Rolex con un assegno falso

di Gianni Bazzoni
Truffa a Sassari: compra un Rolex con un assegno falso

Il colpo ha fruttato 15mila euro. Identificato dalla polizia il truffatore

17 aprile 2018
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SASSARI. Viaggio in aereo da Napoli ad Alghero - con partenza e rientro in giornata - per mettere a segno una truffa da 15mila euro a Sassari. Un colpo perfetto, frutto di una pratica sviluppata decine di volte, che però stavolta è stato smascherato dall’intuizione e dall’indagine lampo degli investigatori della squadra mobile della questura di Sassari. Un 56enne di Napoli è stato denunciato per truffa e l’attività prosegue per identificare anche il complice, un professionista del settore delle telecomunicazioni che ha svolto un ruolo determinante per la riuscita del colpo, agendo come un mago sulle linee (manipolando i collegamenti di una centralina stradale) per veicolare le telefonate.

La storia comincia nei giorni scorsi, quando un sassarese di 55 anni mette in vendita sul portale “Subito.it”un orologio Rolex, modello Submariner. Diversi gli acquirenti interessati, uno con accento romano chiama e sembra particolarmente deciso a chiudere l’affare. «É il modello che cerco da tempo – dice – se per lei va bene faccio arrivare in Sardegna un mio collaboratore e il pagamento lo perfezioniamo con assegno circolare».

Trattativa breve e definita. L’incontro per chiudere l’operazione è davanti alla banca del venditore, anche per verificare la validità dell’assegno. A Sassari arriva il collaboratore-esperto di quello che si vanta di essere un collezionista, non è romano ma ha una chiara inflessione napoletana. Mostra l’assegno che - a prima vista - sembra regolare. Anche in banca nessun problema, perché il complice non sbaglia un colpo. Nel momento in cui l’impiegata chiama i colleghi dell’istituto di credito romano lui stacca il collegamento e l’utenza risulta sempre occupata. Scatta la seconda fase del piano: l’acquirente si offre di fornire il numero diretto della persona che segue i suoi conti. Manda un messaggio (che poi è il segnale) e quando l’impiegata chiama aggancia la linea (sempre grazie al complice che inserisce il collegamento). «Pronto? Si è un nostro cliente da parecchi anni, no mai nessun problema...». Sembra tutto a posto e lo scambio avviene regolarmente: da una parte il ricercatissimo Rolex e dall’altra l’assegno che viene depositato in banca. Una stretta di mano e l’affare è fatto. L’acquirente riparte con il costoso orologio. Passano tre giorni e il 55enne di Sassari nota che sul conto non ci sono più i 15mila euro. Si presenta alla sua banca e chiede spiegazioni. «Guardi, l’assegno è rientrato perché falsificato e alterato», spiega il funzionario. L’uomo denuncia il fatto in questura e gli investigatori della Mobile guidati dal dirigente Dario Mongiovì mettono insieme tutte le informazioni per cercare di risalire all’autore della truffa. Vengono controllate in modo particolare le liste di viaggio dei voli da Napoli ad Alghero e Olbia. E si scopre che ci sono alcuni passeggeri con precedenti di polizia, uno in particolare ha numerose truffe nel suo curriculum. E ha un nome che somiglia a quello usato per mettere a segno il colpo a Sassari. Acquisita la foto e mostrata al venditore e al funzionario della banca, è stato immediatamente riconosciuto. Chiarito anche il modus operandi: la telefonata alla banca di Roma non è mai arrivata perché il complice ha gestito il traffico telefonico armeggiando nei cosiddetti “armadietti” stradali della Telecom. Ha staccato i fili e fatto un collegamento che gli ha consentito di rispondere direttamente alla chiamata.

Le indagini vanno avanti per individuare chi ha materialmente falsificato l’assegno circolare e chi ha agito sugli armadietti telefonici.

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