La Nuova Sardegna

Operai azionisti, difficile capire se conteranno

Luca Deidda
I lavoratori Alcoa in una manifestazione
I lavoratori Alcoa in una manifestazione

All'Alcoa avranno il 5 per cento della proprietà e un posto nel consiglio di sorveglianza. Il modello tedesco può influire sulle strategie di lungo periodo, ma ad alcune condizioni

17 aprile 2018
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L'ipotesi sul tavolo è che i lavoratori di Alcoa avranno un posto nel consiglio di sorveglianza della società che risulterà dall'acquisizione da parte della Sider Alloys; gli verrebbe inoltre assegnato il 5% della proprietà. Quando si parla di coinvolgimento dei lavoratori nel governo d'impresa, il pensiero corre al sistema di codeterminazione tedesco. Un modello di governance definito duale poiché basato sull'azione sinergica di due organi: un consiglio di gestione che guida l'azienda, e un consiglio di sorveglianza, che ha funzioni di controllo, specie sull'operato dei manager e sul bilancio, e si esprime altresì sulle strategie di medio-lungo periodo. Quest'organo, normalmente eletto dall'assemblea, nomina i componenti del Cda e quindi indirettamente dà un indirizzo sulla guida dell'azienda. Il numero di rappresentanti del personale nel consiglio di sorveglianza, nelle imprese di grandi dimensioni, è pari alla metà.

È dunque evidente il peso dei lavoratori nelle decisioni aziendali. La partecipazione dei lavoratori al governo dell'impresa può essere funzionale alla massimizzazione del valore generato dall'azienda nel lungo periodo. Ciò per il semplice fatto che i lavoratori, specie quelli le cui competenze sono molto specializzate, frutto di investimenti specifici e dunque poco "rivendibili" sul mercato, hanno interessi di più lungo periodo a che l'impresa produca valore e quindi un reddito per vari portatori di interessi; tra cui essi stessi. Dare peso nel governo d'impresa a portatori di interessi di più di lungo termine potrebbe favorire investimenti strutturali in attività di innovazione e in competenze specifiche scarsamente rivendibili in altre aziende. Con potenziali ripercussioni positive sulla produttività. Inoltre, la presenza di lavoratori nel consiglio di sorveglianza può facilitare anche l'acquisizione di informazioni rilevanti per la gestione d'impresa, dal momento che i lavoratori hanno spesso un vantaggio informativo rilevante rispetto agli azionisti su molte attività di gestione.

Questo meccanismo di governo d'impresa può avere dunque una sua rilevanza e una sua funzionalità, specie nel contesto di economie in cui i mercati finanziari non esercitano un ruolo di governance efficace attraverso la possibilità di acquisizioni ostili. La proposta Alcoa, alla luce di queste considerazioni, è un esempio interessante.Quanto interessante?

Il punto cruciale è stabilire se la presenza di un lavoratore nel consiglio di sorveglianza è condizione sufficiente a determinare una effettiva capacità di incidere sul governo d'impresa. Un lavoratore su quanti membri del consiglio? Inoltre, è importante avere un quadro dettagliato dei poteri del comitato di sorveglianza. C'è poi da chiedersi cosa aggiunge l'ipotesi che ai lavoratori venga assegnato il 5% della proprietà dell'impresa. Intanto va chiarito il meccanismo di assegnazione. Dopodiché molto dipende dal peso di questo 5%, a cui può corrispondere un'ulteriore capacità di influire sulla gestione nel caso in cui l'azionariato sia sufficientemente diffuso.Se però il 5% e la partecipazione al consiglio di sorveglianza non si traducono in una effettiva capacità di controllo, allora il senso è meno chiaro. In ragione del 5% i lavoratori parteciperanno alla ripartizione degli utili; una forma di remunerazione variabile che risente della gestione dell'impresa. Dunque, i lavoratori risentirebbero delle conseguenze della qualità della gestione, sebbene resti da stabilire se avere un rappresentante in consiglio di sorveglianza li metta effettivamente in condizione di avere un ruolo attivo nella gestione stessa. Inoltre, si tratta di una forma di remunerazione che può avere ripercussioni sugli andamenti salariali e che potrebbe alterare gli incentivi dei lavoratori a perseguire politiche strutturali che creino valore nel lungo periodo.

Le regole alla base della partecipazione, della distribuzione e destinazione degli utili ad essa associati, potrebbero avere un ruolo importante. Ciò detto, la domanda fondamentale a cui occorre rispondere sulla base di un piano dettagliato resta la stessa: questo tipo di impresa può avere un futuro nella nostra isola? Con quale strategia?

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