La Nuova Sardegna

Caso Nuoro, la Regione: per i comuni in rosso non ci sono risorse

Luca Rojch
Caso Nuoro, la Regione: per i comuni in rosso non ci sono risorse

Solo il consiglio regionale può decidere di stanziare fondi. L'assessore Erriu intanto chiederà una deroga al patto di stabilità per usare il tesoretto che le municipalità hanno in cassa

18 aprile 2018
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SASSARI. La fama di Atene sarda la mostra orgogliosa da sempre. Ma forse Grazia Deledda e Sebastiano Satta non immaginavano che Nuoro oggi somiglia più alla Grecia dal punto di vista finanziario che culturale. Il Comune è a un passo dalla bancarotta. 67 milioni di euro di debiti con la Cassa depositi e prestiti. 172 mutui da pagare nei prossimi 25 anni. Una situazione disperata. Tanto che il sindaco Andrea Soddu ha lanciato l'Sos alla Regione. Ultima ciambella, sgonfia, prima di annegare. Nuoro da sola ha il 30 per cento di tutti i debiti dei 377 comuni sardi. Il conto totale supera i 200 milioni di euro. E la situazione non sembra di facile soluzione.

La Regione. Impossibile pensare al colpo di spugna. Alla cancellina dei debiti che con un solo tratto gratta via i 67 milioni di euro. Almeno questo fa capire l'assessore al Bilancio Raffaele Paci. Il vicepresidente della giunta spiega che in effetti i soldi sono nel suo assessorato, ma che sono tutti impegnati, fino all'ultimo spicciolo. E che di quei soldi lui non può disporre. «Per prima cosa posso dire che ci sono anche altri Comuni che rischiano il dissesto finanziario e non si può pensare a uno solo - spiega Paci -. Ma il tema che pone il sindaco di Nuoro è fondamentale e deve essere affrontato. Spesso sentenze su espropri che risalgono a diversi decenni prima cadono sulle teste dei sindaci. Si trovano così debiti fuori bilancio, del tutto inatteso, spesso sono sentenze multimilionarie che hanno effetti devastanti su bilanci ingessati dal Patto di stabilità. Credo che anche Anci e Cal debbano dare una risposta e aiutarci ad affrontare l'emergenza». Ma subito Paci fa un po' di conti. «Per prima cosa non è esatto dire, come ha fatto il sindaco di Nuoro che il bilancio della Regione è di 8 miliardi di euro. In realtà le nostre risorse sono un po' meno di 6 miliardi e oltre la metà è assorbito dalla sanità. Ci sono poi le spese per la Continuità territoriale, per il funzionamento della macchina amministrativa, le risorse per il fondo unico. I margini all'interno della Manovra per trovare 20 milioni all'anno per i debiti dei Comuni non ci sono. Ma questo tipo di ragionamento deve essere fatto in Consiglio regionale».

Enti Locali. Chi conosce meglio la realtà sofferente dei Comuni è l'assessore Cristiano Erriu, che da anni cerca di fare fronte all'emergenza dei conti dei Comuni e delle Province sempre più in rosso. «Ci sono diversi Comuni in situazione di sofferenza finanziaria - spiega Erriu -. Certo Nuoro è il caso più clamoroso. Ricordo al volo anche i casi di Guasila e Villasimius. La dinamica è simile per molti centri. Si tratta spesso di sentenze che condannano il Comune a pagare cifre importanti per espropri. Scelte ereditate dal passato, che riguardano atti presi anche decine di anni prima. La soluzione può essere trovata solo dal Consiglio regionale. Perché ora il capitolo che finanzia le situazioni di sofferenza dei Comuni è vuoto».

Lo spiraglio. Ed Erriu una parte della soluzione l'ha anche trovata nella riunione nella Conferenza permanente. «Proporrò l'apertura di spazi finanziari per i Comuni. Non sono risorse che arrivano dalla Regione, ma è la possibilità di utilizzare proprie risorse che ora sono bloccate dal Patto di stabilità o dal Bilancio armonizzato. È chiaro che si deve inserire tra i requisiti la possibilità di poter utilizzare queste risorse per coprire i debiti fuori bilancio. A pesare non sono tanto i mutui, che ricordo non possono essere utilizzati per finanziare la spesa corrente, ma solo per gli investimenti. In molti casi il peso maggiore è dei contenziosi sugli espropri. Questioni che risalgono a situazioni presistenti. La Regione può fare davvero poco in questi casi». Ma la strada verso la salvezza economica per Nuoro e gli altri Comuni è ancora molto stretta. Passa dal consiglio, e dalla ricerca di un accordo tutto politico.

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