La Nuova Sardegna

Ex arsenale, sette milioni per ripulire il fondale dai veleni

di Serena Lullia
Ex arsenale, sette milioni per ripulire il fondale dai veleni

Il Comune della Maddalena ha assegnato l’appalto per le bonifiche dello specchio di mare 9 anni dopo la beffa del G8

19 aprile 2018
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LA MADDALENA. Un futuro turistico da disintossicare. La cricca del G8 fece sparire i soldi destinati a ripulire i fondali davanti all’ex arsenale trasformato in resort a 5 stelle. Un deposito di veleni che aspetta da quasi 10 anni di essere cancellato. Il gioco di prestigio dei furbetti degli appalti ha fatto svanire anche i sogni da porto di lusso della marina di Moneta.

Per trovare i soldi e far partire le nuove bonifiche c’è voluto tempo. Ieri 18 aprile la commissione nominata dal Comune, incaricato di gestire questa delicata operazione, ha assegnato l’appalto da 7 milioni di euro. L’associazione temporanea di imprese Research Consorzio stabile-Tethis costruzioni si è aggiudicata l’intervento di decontaminazione dello specchio di mare. La sua offerta al ribasso è risultata la più vantaggiosa. Seguiranno le ulteriori verifiche di legge, superate le quali l’assegnazione da provvisoria diventerà definitiva.

L’ombra dei ricorsi. Ma all’orizzonte si profila già un ricorso. Una delle imprese che ha partecipato al bando europeo è stata esclusa per difetto di requisiti. E di fronte a un appalto milionario l’impugnazione della graduatoria è quasi scontata.

L’appalto. 7 milioni di euro per progettare e poi realizzare le opere di dragaggio e bonifica dei fondali davanti all’ex arsenale. Un lavoro complesso e delicato che arriva dopo nove anni dal G8 traslocato all’Aquila. Il Comune ha curato il bando europeo e tutte le fasi dell’iter che ha portato all’aggiudicazione di ieri. Le bonifiche perdono la forma di ectoplasma assunta in questi lunghi anni. Annunciate un sacco di volte come cosa fatta dalla politica di tutti i colori.

Usate come grimaldello dei cuori dei cittadini in campagna elettorali di tutti i livelli. Adesso c’è davvero un’ impresa che le dovrà progettare e realizzare. È scritto nero su bianco nel verbale della commissione che ieri mattina ha assegnato i punteggi e decretato il vincitore dell’appalto, anche se provvisorio.

«Gli uffici e il nostro dirigente Gian Nicola Cossu hanno fatto un lavoro straordinario – commenta l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Gian Luca Cataldi –. Ci siamo assunti l’incarico di realizzare i bandi europei per l’assegnazione delle gare di appalto pur sapendo che si trattava di una grossa responsabilità e di un impegno gravoso. Ma sapevamo anche che solo in questo modo avremmo potuto accelerare i tempi e arrivare a un risultato che la nostra comunità attendeva da troppi anni. Con serietà e intelligenza, come ogni buona amministrazione deve fare, abbiamo portato avanti un lavoro cominciato da altri. Ricordo però che c’erano i soldi ma non erano sufficienti. Ora aspettiamo l’aggiudicazione definitiva dell’appalto».

Waterfront. Sempre ieri è stato assegnato un secondo appalto. Quello per il porto e il lungomare. Ma qui siamo in una fase iniziale. Il raggruppamento temporaneo di professionisti (Bosincu, Ruju, Demartis, Medda, Maoddi, Bittau, Alba, Culiolo, Marchinu) per 300 mila euro si occuperà della progettazione definitiva ed esecutiva, studio di valutazione di impatto ambientale, valutazione di incidenza e paesaggistica del waterfront. Solo in una seconda fase ci sarà l’appalto per realizzare l’opera.

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