Air Italy, nuovo super manager ma restano le polemiche
Neil Mills nominato Chief operation officer, gestirà la crescita della compagnia Ma i rapporti con la Regione e i sindacati restano ancora tesi dopo il vertice
OLBIA. Pezzo dopo pezzo Air Italy prende quota. Il confronto con la Regione e i sindacati sul futuro del ruolo della Sardegna nella nuova società resta aperto. Ma un po’ a sorpresa Air Italy nomina il nuovo Chief operation officer. È Neil Mills, che l’azienda definisce «professionista dell'aviazione con ampia esperienza e relazioni nell'industria del trasporto aereo, sia nel settore low-cost, sia in quello tradizionale». Viene indicato anche il perimetro entro cui lavorerà il nuovo manager. «Neil riferirà al vice presidente esecutivo e avrà il ruolo di coordinare e dirigere tutte le funzioni della società, in linea con gli indirizzi del consiglio di amministrazione».
Gli equilibri. Restano invariate le responsabilità dell'attuale Accountable manager della compagnia. «Diamo un caloroso benvenuto a Neil nel nostro team – dice il vicepresidente Marco Rigotti –. Il progetto della nuova Air Italy progredisce in modo rapido. E grazie a Neil ottimizzeremo le prestazioni commerciali, operative e finanziarie della compagnia. Teniamo sempre a mente gli obiettivi strategici a lungo termine che vogliamo raggiungere».
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Chi è. Mills ha un’esperienza di oltre 20 anni nel settore dell’aviazione. Ha iniziato a lavorare con EasyJet nel 1997, ed è rimasto nella compagnia britannica per 12 anni fino al suo incresso nel board di EasyJet. Nel 2009 si è trasferito a Dubai per far parte, come Chief financial officer, del team che ha fondato flydubai, diventata una delle compagnie aeree con il più rapido tasso di crescita al mondo. Si è poi trasferito a Delhi e,come Ceo di SpiceJet Limited, ha guidato la compagnia portando la flotta a 56 aerei in 3 anni con una crescita di oltre il 150 per cento. Neil si è trasferito a Manila per guidare la squadra di manager incaricata del rilancio di Philippine Airlines. Il suo ruolo più recente è stato, a partire dal 2016, di Chief planning and strategy officer in Air Berlin, in cui ha collaborato con il consiglio di amministrazione e gli azionisti per ristrutturare la società.
Il futuro. Air Italy punta su un manager in ascesa per far crescere la compagnia, ma resta ancora il dibattito aperto con la Regione e con i sindacati. Si teme che la crescita della compagnia coincida con un disimpegno in Sardegna. Air Italy ha rassicurato più volte i sindacati e la giunta regionale. E ha parlato di un mantenimento della centralità di Olbia nel progetto di sviluppo della compagnia.
Ma alla Regione non basta. Si chiedono dettagli e un incremento delle rotte anche in Sardegna. Su questo la compagnia è rimasta vaga. Come sulla gestione degli esuberi. «Chiediamo alla società di definire meccanismi precisi che, all'interno del piano industriale, garantiscano alla Sardegna benefici in termini di crescita occupazionale e valorizzazione di alte professionalità», hanno detto il governatore Pigliaru e l’assessore ai Trasporti Carlo Careddu. Air Italy ha risposto. «Se da un lato la centralità della base di Olbia non è in discussione, dall'altro lato gli equipaggi e le attività manutentive non possono che seguire il posizionamento della flotta». Questo significa che la base di Malpensa «dovrà essere rafforzata» anche in relazione all'avvio dei voli quotidiani fra Milano e New York.