La Nuova Sardegna

Tre balene nelle acque di Posada

Sergio Secci
Tre balene nelle acque di Posada

Avvistati due cetacei adulti e un cucciolo. Il più grande è lungo 20 metri

23 aprile 2018
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BUDONI. Le balene sono tornate sulle coste sarde. Avvistate ieri mattina al largo di Posada tre balenottere: due adulte e un cucciolo. Per tutta la mattina, tra la curiosità di pescatori professionisti e diportisti, i tre maestosi cetacei si sono spostati lentamente alla ricerca di plancton a circa tre miglia dalla costa. Da Santa Lucia, a Siniscola, si sono diretti fino a Punta la Batteria, nel territorio di Budoni, prima verso sud e poi tornando a nord. I cetacei non sono sembrati infastiditi dalla presenza delle barche e, anzi, si sono lasciati fotografare, seppure tenendosi a debita distanza. La presenza delle balenottere in questa zona di mare è abbastanza comune in primavera. L'anno scorso anno avevano invece anticipato l'arrivo facendosi sorprendere, sempre al largo di Posada, nel mese di febbraio. Mentre l'anno scorso erano in quattro, ieri erano solo in tre.

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La più grande, lunga più di venti metri, pesa decine di tonnellate. Per alcune ore i cetacei hanno fatto la spola davanti alle spiagge baroniesi dirigendosi poi verso l'area marina protetta di Tavolara-Capo Coda Cavallo. Le balene sono passate a qualche decina di metri dalle barche. Impressionante il rumore del soffione che permette ai cetacei di espellere acqua e aria. Non è difficile incontrare i giganti del mare nel golfo di Orosei. Numerose segnalazioni negli anni scorsi sono arrivate dalla zona di Cala Gonone e Orosei. Le balene, diventate ormai abitudinarie, hanno confermato anche quest'anno l'appuntamento con la Sardegna, a testimonianza della qualità delle nostre acque.

«La rotta dei grandi cetacei filtratori, balene e squali elefante, segue sulla costa orientale della Sardegna la corrispondenza dei canyon sottomarini - spiega il direttore dell'area marina di Tavolara-Capo Coda cavallo, Augusto Navone - Dai canyon risalgono infatti masse di acqua fredda ricche di nutrienti che innescano processi di produzione primaria con la formazione di masse di fitoplancton e zooplancton che sono il nutrimento di questi giganteschi animali. In corrispondenza del canyon di Cala Gonone, di quello di Posada, e a Caprera, è facile in questa stagione avvistare balene e squali elefante».

Nel 2014 gli esperti dell'Amp avevano ripreso e fotografato due balene nei pressi dell'isolotto di Molarotto mentre cercavano il cibo. «Facevano delle giravolte per aggregare il krille e poi saltavano con la bocca aperta per agguantare la massa di zooplancton. La cosa importante - conclude Navone - è che se continuano a seguire queste rotte significa che le condizioni del mare e della nostra costa sono ancora in uno stato di grande eccellenza ambientale».

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