La Nuova Sardegna

Frutta e insalate in busta diventeranno più sicure

di Michela Cuccu
Frutta e insalate in busta diventeranno più sicure

Accordo tra Sardegna Ricerche, università di Cagliari e Sassari e imprese. Si studia un sistema di controllo che certifichi la qualità del prodotto

25 aprile 2018
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ORISTANO. Insalate già lavate e frutta affettata confezionate e pronte per essere mangiate, saranno più sicure e di miglior qualità. Ha preso il via "Real time check IV gamma", che vedrà collaborare università e imprese che si occupano di prodotti ortofrutticoli minimamente trasformati e immediatamente pronti al consumo. L'obiettivo del progetto, promosso e finanziato attraverso il Por, da Sardegna Ricerche con la guida scientifica dell'Istituto di Scienze delle produzioni alimentari del Cnr, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze chirurgiche del'università di Cagliari, è mettere a punto due dispositivi per il monitoraggio rapido della qualità e dell'idoneità igienico-sanitaria dei prodotti.

Ieri, all'Istituto superiore per l'Agricoltura di Nuraxinieddu, il Comitato scientifico del progetto, guidato da Antonio Barberis, ha incontrato i rappresentanti delle sei imprese aderenti al progetto, fra le più rappresentative del settore. Tre sono del Cagliaritano (Cooperativa L'Ortolano di Sestu, "Collu Massimo" azienda che coltiva in idroponia con sede a Decimoputzu e C&G di Monserrato che trasforma ortofrutticoli in prodotti di IV gamma); una del'Oristanese (Linea Verde "Dimmidisì" di Terralba, leader regionale per i prodotti destinati alla media e grande distribuzione) e due di Sassari: Eutraf che opera nel fondamentale settore del trasporto refrigerato e "Ven@tura" che sta valutando la possibilità di dedicarsi a questo tipo di produzioni. Il progetto, che avrà la durata di 30 mesi, come per tutti i progetti cluster, si basa sul principio della porta aperta: tutte le imprese del settore interessate a partecipare possono entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento.

Per due anni e mezzo, ricercatori e imprenditori potranno confrontarsi per sviluppare nei laboratori strumentazioni di rilevamento qualitativo che rispondano ad una serie di caratteristiche: innanzitutto l'affidabilità e rapidità nel fornire i risultati dei test, ma anche maneggevolezza e semplicità nell'uso (in maniera che anche il personale non qualificato possa utilizzarle) e accessibilità dei costi. In questo modo le aziende produttrici avranno la possibilità di monitorare costantemente le produzioni sia dal punto di vista qualitativo ma anche igienico-sanitario. La scelta di destinare un progetto così articolato ai prodotti di IV Gamma non è affatto casuale, ma determinata dalle previsioni che le indicano come i prodotti destinati al maggior consumo in un futuro non troppo lontano. Il farmacologo Angelo Serra, la docente Angela Fadda, dell'Università di Sassari e il docente Germano Orrù dell'ateneo di Cagliari, solo per citarne alcuni, hanno anticipato che i nuovi sensori, complicati da programmare ma facili da usare, si baseranno sull'analisi molecolare, considerata più affidabile e rapida. La ricerca andrà di pari passo con l'evoluzione dal punto di vista agronomico per la selezione di sementi che permettano di ottenere frutta e verdura destinati a questa trasformazione, per esempio, più resistenti alle ossidazioni, dunque più conservabili. Ma anche alla luce delle novità sul fronte delle normative sanitarie che a breve, bandiranno l'utilizzo del cloro come conservante in favore dell'acido ascorbico.
 

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