I sindaci vogliono il metano: l'energia costerà fino al 30 per cento in meno
Ma resta ferma l'opposizione del Movimento 5 stelle, il primo cittadino di Porto Torres: c'è il rischio che mentre si costruisce la dorsale il progetto sia superato dai progressi tecnologici delle fonti rinnovabili
SASSARI. Praticamente è un plebiscito. I sindaci delle città sarde e quelli delle aree che lottano per ottenere un posto al sole tra le maglie del tessuto economico dell'isola sono d'accordo: il metano è un'occasione da non lasciarsi sfuggire, sì alla costruzione del gasdotto che attraversa l'isola
Al gruppone dei primi cittadini non si accodano i sindaci del Movimento 5 Stelle. I parlamentari grillini hanno parlato apertamente di "progetto superato".
La conferma arriva dal sindaco di Porto Torres, Sean Wheeler: «C'è il rischio che il metano venga superato mentre noi costruiamo la dorsale. La tecnologia fa passi da gigante per quanto riguarda le fonti rinnovabili, mi riferisco e eolico e solare, e credo che per le utenze domestiche sia queste la strada da percorrere e noi amministratori dobbiamo imparar a essere contemporanei».
Gli argomenti dei sindaci favorevoli non sono venati dal dubbio: non c'è altro modo per affacciarsi sul mercato e ottenere l'energia di cui abbiamo bisogno ai prezzi garantiti dal metano e non si vede perchè i sardi debbano essere esclusi dalla possibilità di risparmiare fino al 30% per utilizzare il riscaldamento?. E anche: le fonti rinnovabili non producono mai grandi ricadute sul territorio e in troppi casi si sono rivelate speculazioni fine a se stesse.
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