La Nuova Sardegna

Turismo, la stagione parte bene ma niente record

Alessandro Pirina
Turismo, la stagione parte bene ma niente record

Manca, Federalberghi: meno richieste per luglio e agosto

30 aprile 2018
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SASSARI. L’isola si prepara a un’altra stagione da pienone, o quasi. Il 50 per cento degli hotel ha già accolto i primi turisti. Entro una ventina di giorni tutte le strutture alberghiere saranno aperte: i numeri si preannunciano più che positivi, in linea con gli ultimi anni. Ma il record è già stato raggiunto e difficilmente le cifre del 2017 saranno superate, anche perché nel frattempo qualcosa comincia a muoversi in quei mercati che negli ultimi anni il terrorismo aveva cancellato dalle rotte turistiche, favorendo una forte ripresa (anche) della Sardegna. Di qui l’appello di Paolo Manca, presidente di Federalberghi. «O puntiamo sulla qualità oppure nel brevissimo tempo rischiamo di trovarci a far i conti con competitor che costano molto meno».

Via alla stagione. La Pasqua bassa ha spostato lo start della stagione al lungo ponte tra la Liberazione e il Primo maggio e infatti gli hotel che si sono fatti trovare pronti hanno lavorato bene. «Il trend è lo stesso di un anno fa – dice Manca –. Anzi, forse grazie all’incremento dei voli registriamo qualche numero in più. Attualmente sono aperte la metà delle strutture. La maggior parte delle presenze sono stranieri, circa il 90 per cento. In questo periodo funziona bene il turismo organizzato. Oppure gli eventi che fuori stagione riescono a portare flussi interessanti».

Hotel aperti. Entro la metà di maggio le strutture dovrebbero essere tutte aperte. «Nel 2017 la stagione è durata dal 20 maggio ai primi di ottobre – racconta Manca –, quest’anno vorremmo guadagnare qualche giorno sia all’inizio che alla fine. Basterebbe anche una settimana in più per vedere un grande incremento di turisti. Nell’isola abbiamo 100mila posti letto negli hotel. Una settimana di apertura in più significherebbe 700mila presenze potenziali. Se anche li occupassi a metà si tratterebbe comunque di 350mila presenze in più».

Bando. Proprio con l’obiettivo di allungare la stagione anche quest’anno la Regione ha stanziato 2,5 milioni di euro da distribuire alle imprese che assumeranno personale anche nei mesi di spalla. «Bene il bando, ma lo devi fare diventare strutturale – dice ancora Manca –. Con le lotterie non si può fare programmazione. I contributi devono andare a tutte le imprese turistiche, non solo a quelle che grazie a una connessione più veloce riescono a partecipare al bando. Nel 2017 in 24 secondi le risorse erano tutte finite. E poi mi chiedo: il bando era previsto per tre anni, cosa si farà l’anno prossimo per incentivare le imprese?».

Mesi caldi. Tutto secondo programma, invece, a luglio e agosto. I mesi del tutto esaurito. Anche se dopo anni di segni più le richieste sembra abbiano subito una frenata. «Mentre i mesi di spalla crescono, luglio e agosto no – spiega il presidente di Federalberghi –. Forse non si può più andare oltre i numeri del 2017, ma quest’anno non c’è più quella quantità di richieste che c’era un anno fa. Il trend di crescita si è fermato. Sono certo che sarà una buonissima stagione, ma la gente sta iniziando a capire che tra maggio e agosto non c’è più tutta questa differenza dal punto di vista della destinazione, ma sì da quello economico. E così c’è chi comincia a valutare mesi alternativi a luglio e agosto. Soprattutto svizzeri e tedeschi che, a differenza degli italiani, hanno le ferie spalmate su tutto l’anno».

Nordafrica. Ma c’è anche un altro elemento di cui deve tenere conto il turismo sardo: la ripresa dei mercati nordafricani. «Cito i dati degli stessi operatori – afferma Manca –. Un anno fa a Sharm el- Sheikh portavano mille italiani alla settimana, quest’anno ne portano 3mila. Una crescita del 300 per cento. Senza contare che una settimana in Egitto costa quanto due giorni in Sardegna. Di fronte a questi numeri dico: o ci prepariamo a essere più competitivi, puntando sulla qualità, o il gioco è finito. Anche perché, ripeto, su luglio e agosto non c’è più tutta quella sovrarichiesta degli anni scorsi. E per maggio e giugno anche in Sardegna inizi a leggere la proposta di offerte al 50 per cento. Cosa che prima non esisteva».

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