La Nuova Sardegna

Cisl: «Un patto di fine legislatura»

Cisl: «Un patto di fine legislatura»

La proposta alla Regione per affrontare le emergenze, a partire dal lavoro

03 maggio 2018
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CAGLIARI. La Cisl sarda chiederà alla Regione un patto di fine legislatura «per discutere e affrontare alcune emergenze che non possono essere assolutamente rinviate, se non si vuole mettere a rischio la tenuta, sempre precaria, del sistema Sardegna».

Per il sindacato le priorità riguardano «l’accelerazione della spesa sul lavoro, le opere pubbliche e infrastrutturali, l’attuazione del reddito di inclusione sociale, l’avvio delle politiche del lavoro e della formazione, il potenziamento dei livelli di prestazioni a favore degli anziani e della disabilità e l’apertura del confronto con il Governo sul riconoscimento delle aree di crisi complessa».

La Cisl, inoltre, punta ad avviare l’iter per il riconoscimento dello status di insularità e sollecita un impegno della Regione per spendere le risorse finanziarie in capo ai Fondi strutturali europei «nel rispetto dei tempi e delle scadenze (il Piano di sviluppo rurale di 1 miliardo e 200 milioni non ha ancora speso un euro) e soprattutto dei bisogni dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese».

Secondo il comitato esecutivo della Cisl, riunito nei giorni scorsi a Paulilatino sotto la presidenza del segretario generale, Gavino Carta, bisogna sottoscrivere il prima possibile un patto di fine legislatura con la giunta regionale. E questo perché, sottolinea il sindacato sardo, si sta avvicinando il semestre bianco durante il quale la campagna elettorale per l’elezione del nuovo Consiglio regionale rischia di paralizzare ogni vera azione politica». La Sardegna, secondo la Cisl, non può permettersi questa stasi.

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