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Pd, resa dei conti a Tramatza Cucca verso le dimissioni

Pd, resa dei conti a Tramatza Cucca verso le dimissioni

CAGLIARI. Gli effetti benefici della presunta tregua nazionale, Matteo Renzi e Maurizio Martina si sono stretti la mano, serviranno a riappacificare anche il Pd sardo? Chissà. Finora armate una...

04 maggio 2018
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CAGLIARI. Gli effetti benefici della presunta tregua nazionale, Matteo Renzi e Maurizio Martina si sono stretti la mano, serviranno a riappacificare anche il Pd sardo? Chissà. Finora armate una contro l’altra e ancora “suonate” dopo lo scivolone elettorale, le tre correnti isolane ci proveranno questo pomeriggio a Tramatza. Anche se, negli ultimi anni, il centro congressi sulla Carlo Felice non ha portato granché fortuna ai Dem, un tentativo di rimettere assieme i cocci potrebbe esserci da subito, senza quella resa dei conti scongiurata, in queste ore, anche a Roma.

Lo scenario. Chi farà il primo passo? Potrebbe essere il segretario Giuseppe Luigi Cucca, che è un quasi dimissionario dopo aver detto oltre un mese fa: «Sono pronto a rimettere il mandato ma solo nelle mani dell’assemblea», perché, in buona sostanza, non vuole essere solo lui a pagare il prezzo degli errori, si sa, commessi da tutto il partito. Oggi potrebbe dire questo il segretario eletto l’anno scorso, per poi ribadire anche la clausola dichiarata nell’ultima direzione, a metà marzo: «Però sia chiaro, non ci possono essere crisi al buio», con le amministrative di giugno alle porte e le Regionali all’inizio del 2019. Sostenuto dai renziani e dagli ex Diesse, l’unica corrente che gli è rimasta fedele, Cucca riproporrà la stessa via d’uscita proposta in queste settimane di botta e risposta a distanza: basta litigi, ritroviamo l’unità per risalire in fretta dopo essere scivolati sotto il 15 per cento alle ultime elezioni.

Le ipotesi. Di fronte a questa proposta come reagiranno le altre due correnti? Nell’assemblea autoconvocata due settimane fa ad Abbasanta, il gruppo guidato dall’eurodeputato Renato Soru ha annunciato di avere un solo obiettivo: l’elezione di un nuovo segretario. Su come raggiungerlo le possibilità sono queste: il voto immediato o quasi da parte dell’assemblea, ma che sarebbe possibile solo se oggi Cucca dovesse dimettersi ufficialmente, oppure la richiesta di un nuovo congresso. Ma questa è una seconda strada per ora abbastanza complicata, perché prima la corrente dovrebbe raccogliere le firme per sfiduciare il segretario, però stando ai delegati che ha in assemblea, da sola non può farcela. Deve per forza allearsi con i popolari-riformisti.

Pd sardo. Popolari-riformisti che però, in questo momento, sembrano più che altro impegnati a dar gambe alla proposta di uno dei leader della corrente. È Silvio Lai che questa sera, sempre a Tramatza, potrebbe presentare la richiesta formale di un referendum fra gli iscritti perché il partito regionale sia federato, quindi autonomo, da quello nazionale. Secondo l’ex senatore è questa l’unica strada per riavvicinarsi alla gente e rilanciare il peso del partito in questa e nella prossima coalizione di centrosinistra. Referendum a parte, anche i popolari-riformisti dell’area Cabras-Fadda non sembrano orientati al corpo a corpo col resto del Pd. Mentre potrebbero proporre per tenere unito il partito verso questa soluzione d’emergenza: un segretario reggente fino a dopo l’estate per poi chiedere anche loro il congresso semmai dopo aver vinto il referendum federalista. Però va ricordato che c’è già un’autocandidatura per la segreteria, è quella di Dolores Lai, oggi sostenuta solo dai soriani, e altre potrebbero saltare fuori nella lunga serata di Tramatza dall’esito ancora incerto. (ua)

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