La Nuova Sardegna

Lidi da Bandiera blu nell’isola sono 43 divisi in 13 Comuni

di Claudio Zoccheddu
Lidi da Bandiera blu nell’isola sono 43 divisi in 13 Comuni

La Gallura è la più premiata ma la Sardegna è sesta in Italia  Nell’elenco due nuove entrate: Trinità d’Agultu e Bari Sardo

08 maggio 2018
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SASSARI. La Bandiera blu sventolerà in 43 spiagge di 13 Comuni. Le nuove entrare sono 2: Trinità d’Agultu e Vignola e Bari Sardo. La Regione più premiata, però, non è la Sardegna. In testa alla classifica nazionale c’è la Liguria (27 Comuni) seguita dalla Toscana (19), dalla Campania (18), dalle Marche (16) e dalla Puglia (14) mentre l’isola si piazza al sesto posto. Il motivo è semplice: le Bandiere blu non misurano la bellezza ma il rapporto che si calcola valutando i progetti di educazione ambientale e informazione, qualità delle acque, gestione ambientale, servizi e sicurezza. Va da sé che alcune delle spiagge più belle dell’isola non possono entrare in classifica perché, ad esempio, non possono garantire servizi ai bagnanti proprio perché angoli di paradiso selvaggi e difficilmente raggiungibili.

La selezione. Il riconoscimento viene assegnato dalla Ong danese “Fee”, (Foundation for Environmental Education) e segue un rigidissimo disciplinare basato sul “protocollo Uni-En Iso 9001-2008”. Le spiagge in lizza per il premio vengono selezionate da una giuria internazionale che passa il prime elenco alla giuria nazionale che, in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e del Turismo oltre all’Anci, alle Capitanerie di Porto e agli altri enti che governano il territorio, provvede a scremare l’elenco e a stilare la liste dei vincitori.

I parametri. La bellezza della spiaggia non è un fattore determinante. Prima c’è la valutazione della pulizia delle acque, addirittura più stringente di quanto previsto dalla normativa nazionale per la balneazione, infatti vengono prese in considerazione solo quelle che hanno parametri ottimi, e il monitoraggio costante della situazione durante la stagione con continui prelievi. Una volta valutata la salute del mare entrano in gioco i controlli sulla depurazione delle acque reflue in tutto il territorio comunale, la presenza di un servizio di raccolta differenziate e l’esistenza di aree verdi e di zone dedicate esclusivamente ai pedoni, piste ciclabili e un arredo urbano curato funzionale. La tutela dell’ambiente deve essere curata anche in linea teorica: nelle spiagge selezionate dal Fee devono essere organizzati corsi di educazione ambientale dedicati ai bambini ma anche ai turisti. Ovviamente, tutte le spiagge in cui sventola la bandiera blu devono essere raggiungibili anche dai portatori di handicap e devono coperte dal servizio di salvamento. Qualità che, purtroppo, in alcuni dei lidi più affascinati dell’isola mancano completamente.

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