La Nuova Sardegna

Dalla giungla delle bollette alla rivoluzione digitale

di Claudio Zoccheddu
Dalla giungla delle bollette alla rivoluzione digitale

Fino al 2005 le utenze non erano censite e si pagavano solo i consumi stimati  Abbanoa ha modificato il sistema che produceva buchi per 50 milioni all’anno

09 maggio 2018
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SASSARI. È l’ultimo passo di un percorso lunghissimo. Ed è anche il più complicato perché a nessuno piace aprire il portafogli, soprattutto se fino a qualche tempo fa ci aveva sempre pensato qualcun altro a saldare il conto. Nell’eredità lasciata ad Abbanoa dalle cinque società private (e dai 120 Comuni)che gestivano l’acqua sarda fino al 2005 c’è anche, e soprattutto, un metodo di bollettazione primitivo basato perlopiù sui consumi stimati, ovviamente al ribasso. E quando il buco diventava troppo grande, c’era sempre un intervento pubblico pronto a tapparlo. I numeri erano più o meno questi: il sistema costava centocinquanta milioni di euro, ne incassava cento e gli altri cinquanta venivano garantiti da un mix di interventi pubblici. Un impianto solido come un castello di carte che, infatti, è crollato al primo spiffero. Per cercare di mettere ordine è stato necessario un intervento ciclopico che ha generato errori e polemiche ma che adesso, dopo il comprensibile imbarazzo iniziale, pare funzioni molto bene. Abbanoa emette due milioni di fatture all’anno e riceve 10mila reclami, che valgono lo 0,5 per cento del totale.

La rivoluzione. Per passare da un sistema in costante perdita a un impianto solido su cui iniziare a costruire il futuro è stato necessario progettare una trasformazione totale. «Il lavoro è iniziato nel 2005, appena è nata Abbanoa – spiega Sandra Cogoni, responsabile del settore –. Nei primi anni ci siamo occupati della gestione delle anagrafiche dei clienti acquisite dagli altri gestori, che però erano carenti e inattendibili». Per dare un’idea della situazione si fa spesso riferimento al “caso Quartu”. Il gestore idrico della terza città della Sardegna per numero di abitanti non aveva consegnato ad Abbanoa le banche dati relative agli utenti ed era stato necessario ricorrere in tribunale per ottenerle. Risultato: dopo la battaglia legale e dopo aver valutato errori e carenze, solo 9 mila utenze su 25mila risultavano fatturabili. La situazione nel resto dell’isola non era come quella di Quartu ma non si allontanava di troppo.

Le innovazioni. In tutta l’isola non c’era regolarità di fatturazione e mancavano quasi totalmente le letture. «I Comuni non avevano trasferito nemmeno la matricola dei contatori – aggiunge Sandra Cogoni–. Dal 2011 è iniziata la rivoluzione anagrafica di Abbanoa e alla fine dell’anno è stata creata la sezione “Misure” che si è occupata di fare il censimento delle utenze. Per due anni 150 operatori hanno agito sul campo mentre 30 esperti ne coordinavano la attività. Alla fine siamo riusciti a ottenere le matricole dei contatori e le anagrafiche degli utenti associate». Il secondo passo è stato il rinnovamento dei contatori: «Dal 2012 a oggi sono stati sostituiti il 75 per cento dei contatori che sono diventati strumenti fiscali, al punto che le letture vengono autorizzate dalle camere di commercio, che garantiscono l’esame di consumi certificati – aggiunge la responsabile di Abbanoa –. Nel 2005 le letture erano il 7 per cento e il 93 per cento della fatturazione avveniva in acconto, adesso il dato è stato ribaltato con il 93 per cento delle letture effettuate mentre il 7 per cento che ancora manca è riconducibile alle case vacanza e alle abitazione dei centri storici che non sempre sono abitate».

Bollette pazze. La fatturazione basata sui nuovi criteri è partita subito dopo i primi interventi: «Qualche errore era fisiologico ed è chiaro che può essere capitato che alcune fossero calcolate su basi pluriennali, e quindi particolarmente corpose, tuttavia è sempre stata possibile la rateizzazione – conclude Sandra Cogoni –. Adesso simo pronti ad attivare una nuova piattaforma web che ci permetterà di avvicinarci alle richieste dei clienti». In futuro la manipolazione manuale dei dati diventerà un ricordo. Un passo in avanti significativo da quando la bolletta era un oggetto misterioso conosciuto solo da chi aveva già capito che anche l’acqua aveva un costo.

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