La Nuova Sardegna

Forestas, sindacati divisi due proposte per i contratti

Forestas, sindacati divisi due proposte per i contratti

I confederali non vogliono la migrazione in Regione, gli autonomi la chiedono Dopo la riunione con i capigruppo l’idea di indire un referendum tra i lavoratori

11 maggio 2018
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CAGLIARI. Il contratto dell’Agenzia Forestas è sempre più una giungla. I sindacati sono divisi in due blocchi: Cgil, Cisl e Uil non vogliono che ci sia il trasloco in blocco nell’organico della Regione, «penalizzerebbe gli operai forestali e farebbe far carriera solo a qualche dirigente», gli autonomi iscritti a Confederdia e Sadirs invece sono convinti che «l’essere ancora pagati come braccianti agricoli è una mortificazione e le buste paga sono più leggere». Lo stesso giorno i due blocchi sono scesi in piazza: i confederali a Cagliari, hanno manifestato in 500 sotto il Consiglio regionale, gli autonomi ad Abbasanta dove si sono incontrati con i sindaci.

A Cagliari. Striscioni, bandiere, slogan e fischietti: il sit in di Cgil, Cisl e Uil, in Consiglio regionale, è durato diverse ore fino a quando una delegazione è stata ricevuta dai capigruppo. Ma la posizione dei tre sindacati è netta. «I dipendenti dell’Agenzia – ha detto Anna Rita Podesu, segretaria della Cgil-Flai – sono ancora senza contratto. Non è applicato quello nazionale e neanche l’integrativo regionale. La soluzione non può essere certo il passaggio nell’organico della Regione: è una proposta penalizzante. Avvantaggerebbe soprattutto i dirigenti che pensano solo far carriera». Bruno Olivieri della Fai-Cisl ha insistito anche «sulla parità di trattamento tra operai e impiegati. È necessario un piano di qualificazione, tramite selezioni, di 1.500 lavoratori». Il segretario della Cisl, Francesco Piras, ha rilanciato l’allarme: «Se i dipendenti di Forestas fossero inquadrati come regionali, a essere tagliati fuori sarebbero i 1.400 operai dell’Agenzia. Non accettiamo una soluzione che mette nei guai alcuni e ne favorisce pochi».

Ad Abbasanta. Nel confronto con i sindaci, Confederdia e Sadirs hanno accusato la Regione di non voler decidere. «Nonostante siamo alla vigilia della campagna antincendi, l’incertezza immobilizza la più grande azienda pubblica in Sardegna, dopo la sanità, con oltre 6000 dipendenti». Per gli autonomi è necessario che «la politica non continui a guardare, ma intervenga con decisione. «Dopo gli scioperi e con lo stato di agitazione in corso non è possibile che la Regione continui a non decidere sul passaggio dei dipendenti di Forestas nell’organico regionale».

Controproposta. Far combaciare le due proposte di soluzioni sembra impossibile. Così dalla riunione con i capigruppo del Consiglio, c’erano anche i presidenti delle commissioni riforme, Francesco Agus, e ambiente, Antonio Solinas, è arrivata la proposta di un referendum fra i lavoratori, per sapere quel ipotesi preferirebbero. Perché la Regione aspetta di vedersi proposta una soluzione unitaria. (ua)

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