La Nuova Sardegna

appena 116 abitanti 

A Soddì una candidata sindaco per cancellare lo spopolamento

di Enrico Carta
A Soddì una candidata sindaco per cancellare lo spopolamento

INVIATO A SODDÌ. Si torna al voto su quel ramo del lago Omodeo dove la volta scorsa le urne erano rimaste chiuse. Da oltre un anno Soddì, piccolo paese dell’Alto Oristanese e il più piccolo tra i...

15 maggio 2018
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INVIATO A SODDÌ. Si torna al voto su quel ramo del lago Omodeo dove la volta scorsa le urne erano rimaste chiuse. Da oltre un anno Soddì, piccolo paese dell’Alto Oristanese e il più piccolo tra i Comuni che andranno al voto tra poche settimane, è amministrato da un commissario. Nessun candidato sindaco, nessuna lista dopo la scadenza del mandato di Francesco Medde. Il ’17, seppur preceduto dagli altri due numeri che indicano l’anno, sembrava aver portato sfortuna a quel drappello di elettori che non erano riusciti a trovar concordia sufficiente per provare ad affacciarsi dalle parti del Municipio.

La commissaria. È così che a Soddì era arrivata Graziella Madau, la commissaria nominata dalla Regione come avviene in caso di “vacanza” del primo cittadino. Ma ora Soddì tenta l’inversione a U o meglio, visto che si è in riva al lago, il cambio di rotta per riprendersi l’amministrazione e i suoi riti. In un paese per vecchi, dove gli abitanti sono 116 e gli elettori sono 115, comprendendo chi oggi vive all’estero e tre operai rumeni che lavorano nelle campagne e hanno diritto al voto in quanto comunitari, a provarci è una ventinovenne.

La candidata. In tasca ha la laurea in Scienze dell’educazione e un master in Coordinamento pedagogico, però Greta Pes è imprenditrice agricola. Del resto il legame con le campagne è forte in una realtà del genere dove è l’allevamento la prima fonte di reddito. Pensioni a parte ovviamente, perché che Soddì sia avanti con gli anni lo si capisce proprio confrontando i dati di sopra. Se gli abitanti sono 116 e i votanti 109 escludendo chi sta all’estero e i tre stranieri già menzionati, la sottrazione per conteggiare il numero dei minorenni è presto fatta: solo in 6 non hanno ancora diciott’anni.

Il programma. «Di fronte a una popolazione che ha un’età così avanzata – dice Greta Pes – un occhio di riguardo non può che andare agli anziani, ma la nostra lista vuole portare un po’ di vita in paese e per questo dico che prima ci riprendiamo l’amministrazione e meglio è». Non è una guerra contro la commissaria, è semplicemente la voglia di riannodare i fili strappati del rapporto tra comunità e cosa pubblica. Il nemico principale in questo caso è il quorum. Perché l’elezione della sindaca e del consiglio comunale sono legati alla percentuale dei votanti. Serve che alle urne vada la metà più uno degli aventi diritto per cui il numero magico è 58. «Non è semplice – prosegue Greta Pes – ma io e i nove candidati consiglieri ci proviamo. Speriamo si superino la diffidenza e le delusioni e si ritrovi la coesione. Vogliamo provare a regalare un po’ di vitalità cominciando dalla risorsa lago e quindi dal turismo». Per ora chi arriva a Soddì ammira il panorama, scatta due foto e va via. Il trenino turistico e il battello sono lì fermi che attendono di essere utilizzati per portare in giro i visitatori. Soluzioni? «Bisogna pensare a lavorare assieme agli altri Comuni della zona, concentrandosi sulla risorsa Omodeo».

In municipio. In ufficio, al posto di combattimento, siede Angela Pes, omonimia di cognome ma nessuna parentela con la candidata. Con lei in Municipio lavora una collega, l’assistente sociale e un responsabile dell’Ufficio Tecnico che divide il suo lavoro a metà con un’altra amministrazione. Angela Pes ha inevitabilmente chiaro il quadro della situazione: «Nel censimento del 1981 c’erano più di duecento residenti, da allora il decremento è stato costante. C’era un piccolo market ben fornito, ma ha chiuso per mancanza di clienti. Eppure il paese offre opportunità di lavoro coi cantieri comunali, con qualche opera pubblica. I servizi non mancano nonostante le piccole dimensioni, però se guardo al futuro credo che non ci sia alternativa al lavorare in coordinamento con gli altri Comuni della zona. Non ci unisce solo la geografia, ma anche l’omogeneità economica e le caratteristiche della popolazione».

Per strada. Lunedì mattina. In giro a Soddì non c’è esattamente la folla che si può trovare in piazza del Popolo il 1° maggio al concerto. Domenico Flore, candidato consigliere nella lista che sostiene Greta Pes ha le idee chiare: «Bisognava provarci. Mantenere il commissariamento significherebbe la fine dell’autonomia e il ritorno al passato come frazione di Ghilarza. Un Comune indipendente riesce ancora a far qualcosa, a spendere qualche soldo. Le frazioni invece vengono dimenticate». E qualche soldo dal Comune arriva agli operai del cantiere comunale che si sta occupando del decoro urbano. Pierina Carboni è lapidaria: «A volte è meglio un commissario di un sindaco, ma sono fiduciosa». E di sicuro speranzosa lo è Patrizia Pes, sorella della candidata a sua volta impegnata nel cantiere: «Sono riusciti a fare la lista, adesso serve armonia». E voglia di scommetterci su, come quella che ha avuto qualche tempo fa Jean Francois Demoustier. Belga, con la moglie Katty emigrata originaria di Soddì, compra casa «in paese, per le vacanze, poi c’era il sole e abbiamo detto addio al Belgio. Abbiamo due figli e mia moglie ha la parruccheria qui (assieme al circolo bar e alla pizzeria è uno dei tre esercizi commerciali presenti, ndr). Avevamo comprato un camper per vendere cibo e bibite però non è andata bene». Non importa, qualche cantiere comunale, il lavoro della moglie, i due figli di 10 e 18 anni, il sole e la voglia di «essere sempre positivi». Pagu genti, bona festa. Poche persone, bella festa.

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