La Nuova Sardegna

la tesi dello studioso Aresu 

«Nei cognomi sardi la prova d’antichi legami coi Balcani»

di Stefano Ambu

CAGLIARI. Un ponte tra Sardegna e Balcani: molti cognomi diffusi nell'isola hanno radici a est. La provenienza? Tessaglia, Creta, Tracia, Pannonia, Norico e antico Veneto. L’ipotesi è di Alberto...

16 maggio 2018
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CAGLIARI. Un ponte tra Sardegna e Balcani: molti cognomi diffusi nell'isola hanno radici a est. La provenienza? Tessaglia, Creta, Tracia, Pannonia, Norico e antico Veneto. L’ipotesi è di Alberto Areddu, docente di materie letterarie alle scuole superiori ed esperto di lingua sarda, nel nuovo saggio “Cognomi sardi di ascendenze balcaniche”. L'origine di Tola (e quindi forse anche di Dedola)? Questo è il nome di due piane nel territorio di Mores. Ma secondo Aresu c'è anche una corrispondenza che va ben oltre l'isola: i Tolenses erano un'antica tribù illirica, tra Albania e Montenegro. Dove tola, significa proprio “pianura”. Come le piane di Mores. Altra “coincidenza” in cognomi come Casta o Castia. Aresu collega un termine di area bonorvese che significa “rete per raccogliere la paglia” con la parola albanese kashtë, che significa appunto paglia.

Tanti i casi citati. Areddu ha una lunga serie di approfondimenti linguistici alle spalle: dal 1996 ha pubblicato sei volumi dedicati a diversi aspetti del lessico sardo. E nel 2007 ha scritto un saggio per mettere in luce i collegamenti con l'Albania sulla base di più di 30 riscontri lessicali fra l'area ogliastrina e quella albanese. «In questo libro – spiega – viene ripresa la questione delle convergenze, avendo come oggetto un confronto fra l'onomastica isolana e quella d'area balcanica antica. Per giungere ad affermare che alla base della civiltà nuragica vi siano input incontrovertibili dell'area balcanica».

Com’è possibile? «Sappiamo dalle fonti classiche – dice lo studioso – che la Sardegna preistorica avrebbe avuto cinque fondazioni, o sovrapposizioni di genti, incarnate nel nome di un euretés, cioè di un apportatore di innovazioni, e di questi innovatori tre sarebbero giunti dai Balcani: Aristeo, Dedalo, Jolao». La tesi dell’autore sarebbe che sotto il nome di questi tre personaggi si celi l'arrivo, forse numericamente scarso ma culturalmente consistente, di popolazioni balcaniche che abitavano la penisola in un'epoca in cui la Grecia non era ancora stata pienamente ellenizzata.

E ancora: «Artace, nome di un porcariu nel condaghe di Santa Maria di Bonarcado – rileva Areddu– si confronta con Artake, località e fiume della Tracia: si noti che in Ogliastra c'è un fiume oggi detto Artacci».

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