La Nuova Sardegna

Dalla tutela delle foreste grandi chance di sviluppo

di Antonello Palmas
Dalla tutela delle foreste grandi chance di sviluppo

A Tempio l’assemblea dei delegati di 22 Paesi europei delle agenzie “verdi” Spano: «Isola al centro del dibattito». Pulina: «Beni immateriali da sfruttare»

17 maggio 2018
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INVIATO A TEMPIO. Gli stati generali delle foreste d’Europa, delegati da 22 nazioni, riuniti nella bomboniera del teatro del Carmine. E’ accaduto ieri con State forest conference, il meeting di Eustafor organizzato dall'agenzia Forestas e dall’Anarf, l’associazione nazionale attività regionali forestali. Ogni anno la European State Forest Associationriunisce le compagnie forestali private e le agenzie nazionali impegnate nella gestione forestale sostenibile dei boschi pubblici. La scelta della sede ci sta tutta, in una Tempio che ha uno dei più importanti polmoni verdi di un’isola sempre più verde: è la regione più boscata d’Italia. Non un onere, ma opportunità da sfruttare: «In un confronto in cui si definiscono le prossime strategie forestali, l'Isola è al centro del dibattito e ne siamo orgogliosi – dice l'assessora all'ambiente Donatella Spano – perché veniamo ascoltati. Partecipiamo a diversi programmi europei, quindi abbiamo la capacità di captare fonti di finanziamento per le nostre politiche di l'adattamento ai cambiamenti climatici e per mitigarne gli effetti, tutte azioni che possono sviluppare nuova occupazione».

Il clima che cambia era l’elemento “immanente” di tutto il convegno. «Ci attendono molte sfide su questo aspetto – dice Spano – e se ne sta prendendo coscienza a tutti i livelli. Nei nostri boschi stiamo operando quotidianamente sia sul campo, grazie alle azioni di Forestas per accrescere la resilienza degli habitat, che sui diversi tavoli istituzionali. Come regione capofila al tavolo interregionale sull’adattamento, lottiamo perché le politiche regionali e locali si dotino di pianificazioni e programmazioni coerenti con i documenti strategici nazionali. Ora siamo nella fase di implementazione di quelle strategie sul territorio e il confronto con i decisori europei presenti oggi ci conforta sulla direzione presa dalla Sardegna».

Eustafor non è un pour parler: «Qui a Tempio ci sono coloro che governano le foreste europee, qui si fanno le scelte – sottolinea l'amministratore unico di Forestas, Giuseppe Pulina, secondo cui «la Sardegna si conferma un laboratorio di buone pratiche forestali a cui guardano con attenzione i Paesi dell'Europa». A Eustafor – spiega – «si fa rete, si cerca di individuare gli obiettivi delle politiche comunitarie poi poi confrontarsi con i decisori politici a Bruxelles». Una scelta molto chiara emersa dai lavori «è quella di portare la foresta verso una sostenibilità sociale, ad esempio utilizzarla per la cosiddetta “boscoterapia”, attività all’aria aperta in chiave di prevenzione di diverse patologie motorie e psichiche: si calcola un risparmio anche del 30 per cento delle spese mediche. E poi i bimbi: meno giocattoli e più esperienze, e le più belle si fanno in una condizione protetta ma all’insegna dell’avventura come può avvenire in un bosco gestito». Altre scelte: «Spostamento di risorse da sostegno a sostenibilità. Ovvero – dice Pulina – dalla filosofia del “ti pago per stare lì” a quella del “ti pago perché dai un servizio”. E i possibili servizi nelle foreste sono innumerevoli». Per Pulina la foresta fa economia in senso classico, ma anche come bene immateriale che vale 3-400 euro ad ettaro. «Il problema vero per l’isola è trasformare il valore in reddito e posti di lavoro. Ma se abbiamo molti agricoltori, ci sono pochi silvicoltori. E oltre 1 milione di ettari sono in mano a privati o Comuni che hanno bisogno di piani di gestione. Dove c’è un problema c’è un’opportunità e la programmazione europea vuole affrontare proprio questa sfida».

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