La Nuova Sardegna

Palau vuole ripartire dopo la bufera giudiziaria

di Serena Lullia
Palau vuole ripartire dopo la bufera giudiziaria

In campo 2 liste: al centro lo sviluppo del turismo nel paese che si affaccia sul Parco A sfidarsi saranno Paola Pischedda, avvocato, e Franco Manna, agente immobiliare

17 maggio 2018
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OLBIA. La normalità amministrativa ritorna sotto l’Orso dopo 15 mesi di commissariamento. Quasi una novità per il paese di 4mila abitanti che un anno fa ha assistito all’arresto all’alba del suo sindaco, Francesco Pala e della sua vice, Maria Piera Pes. Voto di scambio l’accusa. La misura cautelare fu revocata ma entrambi gli amministratori diedero le dimissioni. Comunità sotto choc, disorientata, umiliata. Senza più la guida che nel 2013 aveva scelto con il 65% delle preferenze. Quell’inchiesta ancora aperta pesa sulle elezioni del 10 giugno. Perché chi andrà a guidare il paese dovrà convivere con quel capitolo giudiziario. Palau deve ripartire. Cancellare quel velo di disonestà che una inchiesta, con molti sospetti ma nessun colpevole, ha cucito addosso alla comunità palaese. E deve recuperare credibilità in una Gallura in cui ha perso terreno. Mario Carta, il commissario straordinario nominato dalla Regione dopo la bufera giudiziaria dello scorso anno, ha tenuto il timone del paese con piglio da tecnico. Ha esercitato al meglio le funzioni che la legge gli attribuisce mantenendo in vita l’attività amministrativa. Ma il paese è rimasto inevitabilmente fuori dai grandi dibattiti regionali in cui aveva sempre detto la sua. Come la nuova legge urbanistica regionale. Palau ha un Piano urbanistico passato in Consiglio comunale in prima adozione. L’amministrazione Pala lo aveva ereditato dalla giunta di Piero Cuccu. I metri cubi nel paese con vista sull’arcipelago della Maddalena pesano oro. Negli anni ne sono stati spalmati a migliaia nel territorio, spesso guidati solo dalla logica del business. Lo dimostrano i tanti, troppi residence incassati nella collina di Baragge in stile cassettoni cimiteriali. Nel 2015 la giunta Pala aveva deciso di dare la sua impronta personale al piano ereditato. Ma dagli uffici regionali era arrivata una sonora bacchettata sulle mani alla proposta di Puc adeguato al Ppr. Un documento di 18 pagine con osservazioni e correzioni. Le modifiche a cui la giunta Pala stava lavorando sono rimaste sulla carta con la fine anticipata dell’amministrazione. Il paese è ancora senza uno strumento urbanistico che detti in modo chiaro le regole della pianificazione. Ma oltre che sui metri cubi il nuovo sindaco e la sua giunta dovrà confrontarsi sull’altro tema chiave dello sviluppo del paese. Il porto. Oggi la marina gestita dal Comune ha 470 posti, 140 riservati ai residenti. Troppo pochi in entrambi le categorie. Ci sono liste di attese chilometriche. Un porto che è la cassaforte del Comune. Molte delle risorse che arrivano dai box galleggianti vengono reinvestiti anche nel settore dei Servizi sociali. Progetti congelati che il futuro sindaco dovrà sbrinare. Perché è da questi temi che dovrà ripartire la seconda vita di Palau. Una missione non facile, un appello alla buona politica a cui hanno risposto in due.

Paola Pischedda, avvocato, 53 anni, una esperienza di assessore scende in campo con la lista “Obiettivo Palau”. «I punti chiave per il rilancio del paese sono turismo e promozione. Porto turistico e riqualificazione ecosostenibile delle aree antistanti. Il Puc deve rispondere alle reali esigenze della comunità e servono premialità per giovani artigiani». Franco Manna, 52 anni, agente immobiliare una candidatura a sindaco nel 2007 che lo portò all’opposizione con il 21% di preferenze. «Il nostro è un progetto politico, non un libro di sogni. 5 anni per 5 obiettivi: piano del lavoro straordinario. Prime case. Turismo. Portualità commerciale e turistica. Non ultime per importanza, le politiche per il sociale».

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