La Nuova Sardegna

Confesercenti: regole certe per turismo e commercio

SASSARI
Confesercenti: regole certe per turismo e commercio

Il presidente Bolognese evidenzia il contrasto normativo e sollecita interventi «Impossibile ampliare gli hotel, facile aprire un centro di grande distribuzione» 

23 maggio 2018
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SASSARI. La legge urbanistica è fondamentale anche per mettere paletti nella deregulation che caratterizza la grande distribuzione: centri commerciali che nascono come funghi «anche in piccole realtà e anche dove il mercato è saturo». Un settore privo di divieti, dove tutto o quasi è consentito. A rovesciare la prospettiva è Roberto Bolognese, presidente regionale di Confesercenti, che sottolinea il contrasto tra il cemento facile a favore dei centri commerciali e l’impossibilità – al momento – di aggiungere anche un solo metro cubo alle strutture ricettive che avrebbero urgente bisogno di adeguamenti per elevare la qualità dell’offertà ed essere competitive in un mercato sempre più agguerrito.

Turismo e commercio. Dice Bolognese: «Il turismo in Sardegna oggi conosce un momento fortunato, i numeri negli ultimi anni sono più che incoraggianti, eppure le strutture ricettive dell’isola sono totalmente inadeguate alle esigenze del nuovo turismo e spesso sono vecchie di 30 anni». Però non è possibile dare il via libera a modifiche o ampliamenti «perché manca una legge urbanistica che li autorizzi». Nessun problema, invece, per i centri commerciali «la cui costruzione – sottolinea il numero 1 di Confesercenti – non ha limiti né divieti. Una disparità che mette l’accento anche sul divario tra grande e piccola distribuzione: un equilibrio che dovrebbe esserci tra le due realtà, nella teoria della legge 5 sul commercio, ma che a oggi è invece completamente disatteso». Non solo: «La somma dei metri cubi di uno, massimo due, centri commerciali rappresentano la volumetria che sarebbe necessaria all’adeguamento del comparto ricettivo – dice Bolognese – ecco perché è indispensabile l’approvazione di una buona legge urbanistica che tenga conto di tutti questi fattori».

I mali del turismo. Adeguare le strutture turistiche dell’isola rappresenta una priorità anche per Confesercenti: «Oggi il comparto ricettivo isolano soffre per l’impossibilità di realizzare tutte quelle migliorie richieste dalla nuova legge regionale sul turismo del 2017 che la vecchia legge, le 22 del 1984, non richiedeva. Sala colazioni, bar separato, sala lettura, piscine, palestre, spa, solarium, bagni grandi con vasche idromassaggio, ma anche suite e roofgarden "giardini sul tetto" per gli aperitivi, serate, meeting, cerimonie all’aperto, solo per fare alcuni esempi, sono le esigenze del nuovo turismo che le nostre strutture non hanno e non possono avere la possibilità di realizzare per l’assenza di norme urbanistiche che lo consentano». Per questo, dice Bolognese: è urgente l’approvazione di una legge che tenga conto di questa urgenza e consenta, per esempio in aree depresse come il Sucis provato dalla crisi industriale, di tentare un vero rilancio turistico». Ancora: «Qui si vuole fare turismo di qualità ma avere alberghi datati è una contraddizione. Rispetto ai nostri competitor il livello dell’offerta non è adeguato agli standard richiesti dalla clientela e il nostro turismo resta di seconda e terza fascia. Invece adeguarsi al mercato internazionale è indispensabile se si vuole fare crescere il settore».

Gdo senza regole. Tutto il contrario accade per quanto riguarda la grande distribuzione organizzata. I centri commerciali, già numerosi, sono in aumento in tutta l’isola. «In nome del libero commercio nuove costruzioni e ampliamenti vengono autorizzati con facilità alla grande distribuzione – dice il presidente di Confesercenti – con colate di cemento anche in piccole realtà dove sarebbero del tutto superflue, e soprattutto laddove il mercato è saturo. A questa situazione è necessario porre un freno. E per questo serve una buona legge urbanistica che tenga conto delle esigenze dei diversi settori attraverso regole certe e intelligenti». (si. sa.)

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