La Nuova Sardegna

Seconde case, un mercato con poche regole

di Michela Cuccu
Seconde case, un mercato con poche regole

L’extra-alberghiero detiene i due terzi dei posti letto nell’isola: ancora troppi gli affitti in nero

23 maggio 2018
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ORISTANO. La maggioranza dei posti letto in Sardegna è nelle seconde case. Per l’esattezza rappresentano l’80 per cento nei Comuni a più alta vocazione turistica. Le seconde case di Alghero, ad esempio, ne offrono ben 40mila, realtà simili si trovano anche a Stintino, Castelsardo, Valledoria, Santa Teresa Gallura, Palau, Olbia, San Teodoro e Budoni. Non sempre però, questo importante mercato si svolge in maniera regolare, soprattutto per quel che riguarda la fiscalità, con troppe case affittate “in nero”.

La Regione nel 2017 ha varato una nuova legge (entrerà in vigore dopo un decreto della giunta) con l’obbiettivo di regolamentare meglio questa che comunque è una realtà economica importante per l’Isola. Se n’è parlato ieri mattina in un convegno organizzato dalla Confcommercio che ha visto la presenza di numerosi esperti e funzionari regionali e di un pubblico talmente numeroso (la maggior parte degli intervenuti non erano addetti ai lavori) che non solo ha richiesto una sala più ampia di quella inizialmente prevista, ma ha dimostrato anche quanto sia elevato l’interesse dei sardi verso queste nuove forme di imprenditorialità.

Dopo i saluti del presidente di Confcommercio, Nando Faedda, i lavori sono entrati subito nel vivo con Gianluca Murgia, dell’ Accademia extra alberghiera, che riunisce 300 operatori. Partendo dal dato che assegna all’extra-alberghiero i due terzi della disponibilità di posti letto in Sardegna, Murgia ha raccontato come il settore negli ultimi 15 sia cambiato notevolmente.

Ad esempio a fronte di una grande crescita del numero dei B&B («in pochi anni nella sola Alghero si è passati da 5 a 350» dice Murgia), questo tipo di attività negli ultimi tempi si sta trasformando in affittacamere. Scelta – spiega – determinata dalla possibilità di allungare l’attività, passando da 10 a 12 mesi all’anno. Se però da un lato la nuova normativa prevede una serie di vantaggi, come ad esempio la nascita anche in Sardegna del boat & breakfast, con la possibilità di creare posti letto anche nelle imbarcazioni private, ci sono alcuni aspetti controversi come la possibilità per gli affittacamere di somministrare pasti.

Intanto anche gli operatori del settore extra-alberghiero dovranno tenere sempre più conto dei mutamenti della società, «sempre più online» ha fatto notare Stefania Salvatore, esperta di web marketing. «Sempre più spesso le vacanze si acquistano dopo una ricognizione sui social – afferma – osservando le foto e i filmati postati da amici durante le vacanze. Per questo motivo è sempre più necessario per gli operatori del settore essere presenti nel web non solo con offerte, ma anche con immagini».

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