La Nuova Sardegna

Adesca un ragazzino e tenta di violentarlo arrestato 64enne

di Luciano Onnis
Adesca un ragazzino e tenta di violentarlo arrestato 64enne

Assemini, il meccanico ha conosciuto il 14enne su un social La denuncia ai carabinieri dopo un’aggressione per strada 

24 maggio 2018
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ASSEMINI. Utilizzando un social network, avrebbe adescato un ragazzino di 14 anni, lo avrebbe minacciato e molestato con espliciti riferimenti sessuali. Un meccanico 64enne di Assemini è stato arrestato dai carabinieri per adescamento di minore, tentata violenza sessuale e atti persecutori. La custodia cautelare è scattata martedì su disposizione della magistratura. Secondo quanto accertato dai militari della stazione di Assemini e del nucleo investigativo della compagnia di Cagliari, l’uomo avrebbe agganciato il ragazzino attraverso i social network. L’intera vicenda è coperta da riserbo e anche il nome dell’arrestato non è stato divulgato perché potrebbe portare all’individuazione della sua vittima. Dai pochi elementi trapelati, il presunto pedofilo avrebbe cominciato a prestare le sue attenzioni sul ragazzino alcuni mesi fa. Lo ha agganciato sul social network più in uso fra gli adolescenti e con un nickname di facciata ha cominciato a chattare con lui. Prima qualche scambio di idee molto generiche con particolare riguardo agli interessi del ragazzino, poi i contatti in chat sempre più frequenti e personali per catturare la sua attenzione e la fiducia. Finché il meccanico si è materializzato con la sua persona e sarebbero cominciate ad arrivare richieste inequivocabili. I messaggi sarebbero stati sempre più pressanti e in diverse occasioni anche minacciosi. In un'occasione avrebbe incrociato in strada il minore, tentando di trascinarlo in un magazzino, ma il 14enne è riuscito a fuggire. Il ragazzino, spaventatissimo per l’epilogo che stava raggiungendo la vicenda, ha raccontato quanto gli stava accadendo ai genitori. Immediata la denuncia ai carabinieri del paese, con l’apertura delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il tribunale dei minori di Cagliari. Gli investigatori dell’Arma hanno acquisito varia documentazione ed altri elementi probatori che dimostrerebbero inequivocabilmente le responsabilità del meccanico. Martedì pomeriggio i carabinieri sono andati a prenderlo a casa con un ordine di carcerazione e lo hanno accompagnato al carcere di Uta.

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