La Nuova Sardegna

Esenzione del bollo per auto elettriche

Esenzione del bollo per auto elettriche

CAGLIARI. Cinque anni di esenzione dal bollo per le auto elettriche, tre se sono ibride, cioè quando il motore è per così dire “misto”, o alimentate con il Gpl. È questo l’obiettivo dichiarato dai...

24 maggio 2018
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CAGLIARI. Cinque anni di esenzione dal bollo per le auto elettriche, tre se sono ibride, cioè quando il motore è per così dire “misto”, o alimentate con il Gpl. È questo l’obiettivo dichiarato dai Riformatori, con la proposta di legge presentata in Consiglio regionale.

«C’è un gran parlare di cambiamenti climatici ed energia sostenibile, il nostro è un atto concreto. Vogliamo dare ai sardi un motivo in più per acquistare auto che non inquinano o lo fanno il meno possibile».

Quest’anno, in Sardegna, sono state vendute solo poche “auto intelligenti”, ha detto il consigliere comunale di Cagliari Raffaele Onnis, che ha presentato uno studio dettagliato. «In Sardegna – ha detto – circolano oltre un milione di autoveicoli. Nel 2017 le nuove immatricolazioni sono state 28mila, ma solo 344 per veicoli ibridi e appena 13 sono stati quelli elettrici. Significa che c'è un mercato da spingere ed è giusto farlo con gli incentivi fiscali».

Tra l’altro sono ben tredici le Regioni che da tempo hanno azzerato la tassa di circolazione proprio per sostenere «la giusta battaglia contro l’inquinamento». I Riformatori hanno calcolato anche quali saranno le minori entrate per la Sardegna: non più di 200mila. Ma di contro il risparmio per chi dovesse acquistare le auto ibride andrebbe da un minimo di 75 euro fino a oltre 500 per le cilindrate intorno ai 2mila cavali/vapore.

Il consigliere regionale Luigi Crisponi ha sottolineato che «a parte la proposta di legge, quando comincerà la discussione sulla prossima Finanziaria, presenteremo un emendamento e se dovesse essere approvato, le esenzioni scatteranno dal 2019».

Il consigliere regionale Michele Cossa (foto) ha sottolineato: «È significativo che la proposta nasca da un consigliere comunale, perché è proprio nei Comuni che sono sentiti di più i problemi della mobilità e della qualità della vita».

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