La Nuova Sardegna

Cocaina dalla Lombardia giro d’affari da 7 milioni

di Luciano Onnis
Cocaina dalla Lombardia giro d’affari da 7 milioni

Sei le persone arrestate dalla polizia: nella banda i due fratelli Arzu di Arzana  La droga veniva distribuita soprattutto in Ogliastra e nel Sarrabus

26 maggio 2018
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CAGLIARI. Il fiume di cocaina scorreva impetuosamente dalla Lombardia verso Arzana, per poi finire sulle piazze dello spaccio in Ogliastra e nel Sarrabus. A organizzare il flusso di ingenti quantitativi di droga che arrivavano d’oltre Tirreno, circa 25 chilogrammi di stupefacente per un volume d’affari di oltre 7 milioni di euro, era un’associazione criminale di sei componenti: due fratelli arzanesi, un cagliaritano, due cugini calabresi e un albanese, tutti adesso in carcere, più altri tre albanesi ricercati con ordine di carcerazione internazionale. La banda è stata sgominata dagli uomini della squadra mobile della questura di Cagliari con la sua sezione “criminalità organizzata”, diretti dal primo dirigente Marco Basile e dal suo vice Davide Carboni nel contesto dell’operazione denominata “Gran Turismo”. I poliziotti hanno notificato ed eseguito sei ordini di custodia cautelare in carcere emessi dal tribunale di Cagliari: sono i fratelli Luca e Pino Arzu, di 44 e 59 anni di Arzana, il primo già in carcere a Uta per altri reati di droga, il cagliaritano Massimiliano Coiana (42enne), Giovanni Bretti (40, calabrese residente a Limbiate, provincia di Milano, autotrasportatore), suo cugino Giovanni Arena (40, calabrese residente nel Comasco), anche lui già detenuto nel carcere di Alghero, e Armando Ndoja, albanese 54enne residente a vicino Milano). Fra loro non si conoscevano di persona - non ovviamente i due fratelli arzanesi e i cugini calabresi - e comunicavano esclusivamente con telefoni cellulari usa e getta che cambiavano ogni cinque-sei giorni. Le indagini sul traffico di stupefacenti gestito dalla banda sardo-calabrese sono iniziate nel 2015 e già il 24 ottobre di quell’anno arrivò un primo importante risultato. Gli investigatori erano venuti a conoscenza della spedizione di un quantitativo di cocaina dalla Lombardia destinato ai fratelli Arzu. Messo mani ai tabulati della Tirrenia sulle auto trasportate con il traghetto proveniente da Genova e diretto a Olbia, hanno puntato le attenzioni su una Seat Leon con targa straniera che ha preso la strada di Muravera, pedinata dalle auto civetta della polizia. Nel centro ogliastrino, dove ci sarebbe dovuto essere lo scambio droga-denaro, gli uomini della sezione “criminalità organizzata” hanno fermato il conducente dell’auto, risultato essere il corriere incaricato da Giovanni Arena di consegnare lo stupefacente (6,7 chilogrammi di cocaina) ai complici. Il fatto che non si conoscessero personalmente fra loro, consentì ai poliziotti di tendere una trappola. Quando il corriere venne fermato, fu sostituito alla consegna della droga da un poliziotto. Ai destinatari l’investigatore pronunciò la parola d’ordine “gran turismo” e nella rete finirono Giovanni Arena e due albanesi, più il corriere lituano. Da lì le indagini presero una svolta ed è così che è venuta alla luce un’organizzazione perfetta nel traffico della cocaina (ma anche eroina) fra la Lombardia, l’Ogliastra e Cagliari. I fratelli Arzu finanziavano l'acquisto della cocaina e dell'eroina concordandolo con Giovanni Arena che a sua volta dava incarico al cugino Giovanni Bretti di programmare l'arrivo della partita di droga disponibile sul mercato in terra sarda.

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