La Nuova Sardegna

Acqua potabile, allarme in cinque Comuni

Acqua potabile, allarme in cinque Comuni

Tra le cause ci sono le piogge abbondanti e l’acquedotto datato che parte dal lago Lerno

27 maggio 2018
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. È un incubo. Roba che a confronto anche un’invasione estiva di zanzare o il freddo polare dell’inverno passerebbero in secondo piano. Quando manca l’acqua, o quando non è potabile, la vita di tutti giorni cambia strada e vira verso orizzonti a cui praticamente nessuno è più abituato. Le piogge abbondanti degli ultimi tempo hanno ridotto ai minimi termini la possibilità che i rubinetti restino a secco, perlomeno nel breve periodo, m a hanno anche dato qualche grattacapo a chi deve gestire la qualità dell’acqua. A oggi l’elenco dei paesi che non possono contare sull’acqua potabile non supera le sette unità, microfrazioni comprese. Tempio, Luras, Calangianus, Bortigiadas, Nuoro (ma solo in alcuni quartieri) e la piccolissima Morimenta (frazione di Mogoro) hanno rubinetti che dosano un prodotto che non può essere utilizzato per scopi alimentari. La cause sono differenti. I comuni della Gallura pagano i mali di un acquedotto vetusto che oltre alla risorsa idrica trasporta anche discrete quantità di ferro rendendo non potabile l’acqua che arriva da Pattada e dall’invaso sul Lerno. La soluzione è quasi pronta: un appalto da 7 milioni di euro che dovrebbe di cambiare l’alimentazione ai quattro paesi che passeranno dal Lerno alla diga sul rio Pagghiolu, da poco passata sotto il controllo dell’Enas dopo che era stato gestito dal consorzio industriale di Tempio.

I quartieri di Nuoro che non vengono raggiunti dall’acqua potabile, invece, se le devono prendere con il meteo e con le violente piogge di due settimane fa. Per ripulire l’acqua del lago Govossai, infatti, Abbanoa ha utilizzato il biossido di cloro che aggredisce le sostanze organiche e forma i trialometani che, in quantità elevate, possono essere dannosi ed è dunque necessario attendere qualche tempo perché le concentrazioni diminuiscano. Il caso di Nuoro, dunque, dovrebbe essere in via di risoluzione. Allo stesso modo, anche la cinquantina di case che formano la piccola frazione di Morimenta presto potrebbero avere finalmente l’acqua potabile. L’alimentazione, in questo caso, arriva da un pozzo che spesso presenta valori di cloruro troppo alti. Acqua salata, quindi, ma Abbanoa ha intenzione di collegare a un acquedotto anche la piccola frazione. (c.z.)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative