La Nuova Sardegna

La scuola tira il fiato: in arrivo cento docenti

Silvia Sanna
La scuola tira il fiato: in arrivo cento docenti

Sono stati assegnati dal ministero. L'assessore regionale Dessena: "Esclusi nuovi tagli"

28 maggio 2018
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SASSARI. All’emorragia di studenti non seguirà quella degli insegnanti. Le prime notizie che arrivano dal Ministero sono buone: all’isola sono stati assegnati per il primo anno scolastico 100 docenti aggiuntivi nell’organico di diritto. Niente tagli, dunque, dopo la sforbiciata di un anno fa, quando il numero complessivo di docenti scese da 20500 a 18925.

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E una ulteriore dieta era nell’aria per settembre, in considerazione del calo delle iscrizioni: al suono della campanella mancheranno 2601 studenti, con un calo più evidente alla scuola dell’infanzia e alla primaria e 900 scolari in meno soltanto nel Nuorese, la zona dell’isola più colpita dall’effetto incrociato di denatalità e spopolamento.

Niente tagli. L’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena, tira un sospiro di sollievo anche se, ammette, la partita è ancora tutta da giocare. «È un primo dato positivo frutto del confronto tra l’assessorato e il Ministero insieme alle parti sociali. Avremo un organico di diritto con 100 insegnanti in più e 50 nell’organico di fatto che però si vedrà nei prossimi mesi, al massimo a settembre, quando tutti gli incarichi saranno attribuiti. Ma si può immaginare che non ci sarà alcun taglio di classi proprio perché il numero di docenti aumenterà. Impossibile sapere già come saranno impiegati, penso però – dice l’assessore Dessena – che una parte potrà essere utilizzata per il tempo pieno, cioè per prolungare il servizio scuola sino alle ore pomeridiane. Si tratta di un servizio fondamentale dal punto di vista didattico e della socializzazione: per questo attraverso il progetto Tutti a iscol@ finanziato interamente con fondi regionali, apriamo le scuole di pomeriggio con lezioni e laboratori».

Il tempo pieno. Quella del tempo pieno è una nota dolente: in Sardegna – secondo gli ultimi dati – appena il 4% degli scolari della primaria usufruisce del tempo prolungato. L’isola è la Cenerentola d’Italia insieme alla Sicilia con 96 alunni su 100 che vanno a scuola solo la mattina: nel Nord Italia il tempo pieno sfiora al contrario il 40%. La Sardegna è indietro «e questo dipende esclusivamente dalle scelte del Ministero e dell’Ufficio scolastico regionale – precisa l’assessore – su questo argomento la Regione non ha voce in capitolo perché le risorse utilizzate sono statali. Per questo, perché si arrivi a una diffusione più capillare del tempo prolungato, è necessario che il Ministero potenzi la dotazione finanziaria a favore della scuola in Sardegna. Servono risorse e servono docenti. Noi stiamo sollecitando da tempo una integrazione degli organici, lo stiamo facendo nello stesso tavolo di confronto in cui chiediamo interventi – come nuove deroghe ai parametri ministeriali – per evitare la chiusura di istituti e tagli di classi nelle zone in cui lo spopolamento cammina più veloce e la natalità è ai minimi storici. Ma poi l’organizzazione delle risorse spetta al Ministero. Per ora diamo atto del primo segnale arrivato con 100 docenti in più».

Tutti a iscol@. Sono stati 8627 gli studenti, tra primaria, secondaria di primo e secondo grado, coinvolti nei laboratori di Tutti a iscol@: una crescita notevole, se si pensa che l’anno precedente erano appena 1860. Le scuole aperte sono state un successo – tra laboratori di matematica, fisica, informatica, e altre iniziative extracurricolari come teatro e sport– e al momento coprono almeno in parte i buchi lasciati dall’assenza del tempo pieno. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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