La Nuova Sardegna

Assalto alla Mondialpol Fallita la rapina fotocopia

di Gianni Bazzoni
Assalto alla Mondialpol Fallita la rapina fotocopia

Con un identico raid nel 2016 portati via 10 milioni: nella notte caccia all’uomo

01 giugno 2018
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SASSARI. Un piano fotocopia, solo con qualche piccola variante che però è risultata determinante. Stavolta il piano è fallito, l’assalto armato al caveau della Mondialpol Sardegna di Sassari, a Caniga, si è infranto davanti a un robusto cancello che ha fatto perdere tempo prezioso. Niente bottino milionario - come nel marzo del 2016 quando una banda di sette banditi riuscì a svuotare la cassaforte e a portare via circa 10 milioni di euro - ma come due anni fa la paura è stata tanta. A tarda notte era in atto una caccia all’uomo con battute estese anche fuori dal territorio del Sassarese.

L’allarme è scattato poco prima delle 21,30 quando i rapinatori sono entrati in azione nella zona posteriore del deposito utilizzando - così sembra almeno dalle prime valutazioni - lo stesso piano che fruttò il colpo milionario. E a questo punto non è assurdo pensare che nella banda ci fossero elementi già “pratici” dell’obiettivo. Per sfondare il cancello di ingresso della sede Mondialpol Sardegna, dove si trova il caveau, è stato utilizzato un escavatore che però non è riuscito a rimuovere subito l’ostacolo. Una indecisione fatale: è scattato un conflitto a fuoco tra i vigilantes di guardia e i banditi. Sono state sparate decine di colpi. I banditi avrebbero mirato in particolari ai riflettori e alla centrale operativa presidiata da guardie armati. Il blitz a sorpresa è fallito e i rapinatori hanno preferito scappare per evitare di restare in trappola. E per coprirsi la fuga hanno dato fuoco a un’auto (sicuramente rubata) lungo la strada. In pochi attimi sono arrivati sul posto gli agenti della squadra mobile della questura (c’era una pattuglia proprio nella zona), le volanti e i carabinieri. Chiesto anche l’intervento dei vigili del fuoco che hanno spento l’auto in fiamme e illuminato l’area esterna con le fotocellule per consentire agli investigatori della Scientifica di eseguire i rilievi e raccogliere elementi utili per le indagini.

Il rischio è stato elevato, ma per fortuna nessuno è rimasto ferito tra gli addetti alla vigilanza. Pare che anche tra i rapinatori nessuno sia stato colpito, almeno a giudicare dal fatto che non sarebbero state trovate tracce di sangue.

Tanto spavento per i residenti delle abitazioni vicine, ma anche per chi frequenta da quelle parti (ci sono persone che fanno la passeggiata serale con i cani). In mezzo a una sparatoria, infatti, può succedere qualsiasi cosa. Due anni fa i banditi riuscirono ad aprirsi un varco in un muro (l’unico punto debole) che era stato sventrato con l’escavatore. I rapinatori, armati di kalashnikov, era entrati in azione sparando all’impazzata numerosi colpi. Fu un inferno, i rapinatori riuscirono a mettere le mani sul denaro e a portare via - un bottino che era stato calcolato sui 10 milioni di euro. La banda non è mai stata scoperta. Ora il nuovo colpo con modalità identiche.

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