La Nuova Sardegna

Spendita fondi europei Fdi: gravi ritardi Paci: faremo in tempo

Spendita fondi europei Fdi: gravi ritardi Paci: faremo in tempo

CAGLIARI. La requisitoria di Fdi è un allarme ma ha anche il peso della denuncia: «Se la Sardegna non spende in fretta i finanziamenti europei, Bruxelles le chiederà indietro diversi milioni. Se...

02 giugno 2018
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CAGLIARI. La requisitoria di Fdi è un allarme ma ha anche il peso della denuncia: «Se la Sardegna non spende in fretta i finanziamenti europei, Bruxelles le chiederà indietro diversi milioni. Se accadesse, sarebbe un disastro». Il capogruppo Paolo Truzzu qualche conto l’ha fatto da tempo: «Nel 2016 – ha sottolineato – la giunta di centrosinistra ha messo in circolo appena il 7% degli oltre 900 milioni destinati allo sviluppo regionale e meno ancora del mezzo miliardo, siamo intorno al 3,5, per far crescere le imprese. È uno dei peggiori risultati in Europa, molto meglio sono riusciti a fare Cipro, Malta e le Baleari». Secondo l’opposizione c’è anche un altro peccato capitale: «È stato programmato solo il 38% della dotazione assegnata alla Sardegna. Cioè: mancano i progetti e questo navigare a vista è molto pericoloso». Pericolo di cui si sarebbe resa conto anche la Regione: «Ad aprile, con una delibera firmata dal presidente Pigliaru, 32 milioni sono stati trasferiti dalle politiche sociali al lavoro e alla pubblica istruzione, con quest’ammissione di colpa: “Dobbiamo farlo, altrimenti non riusciremo a spenderli”. È un’altra prova – ha aggiunto Truzzu – di quanto la Regione sia imballata». Secondo il consigliere regionale Gennaro Fuoco lo è dappertutto: «Dal Centro di programmazione alla Sfirs – ha detto – è un labirinto. Ci sono bandi scritti male e sempre troppo complicati, oppure il personale che si occupa delle pratiche europee è ridotto al minino. I colli di bottiglia sono un’infinità e nessuno è intervenuto per farli saltare». Anzi, c’è la possibilità di una paralisi completa. Alcune gare – ha denunciato Fdi – sono ferme da oltre un anno, in altre le imprese aspettano da mesi di essere convocate nonostante abbiano proposto investimenti per oltre 600 milioni. Poi ci sarebbe anche questo caso: «Le certificazioni sulle poche risorse spese del Piano operativo regionale sono cominciate solo 15 giorni fa, mancava il dirigente dell’Autorità di controllo – ha detto Truzzu - A maggio c’è stata la nomina, però potrebbe saltare. La Regione ha scelto un esterno, mentre per il Consiglio di Stato possono essere nominati solo dirigenti interni alle amministrazioni. Dunque, c’è il rischio che le ultime certificazioni siano da annullare». A proposito di certificati l’opposizione ha aggiunto: «La Regione dovrà inviarli entro dicembre, ma tutto tace». Fuoco ha messo l’accento anche sugli effetti della spesa: «Non solo la quantità, deve migliorare soprattutto la qualità. Bruxelles ha certificato che il nostro Pil non è cresciuto e ha retrocesso la Sardegna. Il che vuol dire: i finanziamenti europei sono stati lenti e inefficaci, ed è un’altra colpa che pesa sulle spalle del centrosinistra». Alle accuse ha replicato l’assessore Raffaele : «Stiamo lavorando moltissimo e siamo convinti che alla prima verifica, prevista per dicembre, raggiungeremo i risultati di spesa, esattamente come abbiamo fatto sinora». (ua)

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