La Nuova Sardegna

Mattone: a Sassari e Cagliari record di compravendite, in Gallura le case più care

Claudio Zoccheddu
Mattone: a Sassari e Cagliari record di compravendite, in Gallura le case più care

Il mercato riparte ma solo in città e nelle coste. L'Agenzia delle entrate conferma il trend degli ultimi anni: nel 2017 +6 per cento

03 giugno 2018
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SASSARI. Il segno meno è spartito da tre anni. Il mercato immobiliare sardo conferma il trend positivo anche secondo i calcoli di un osservatore autorevole: la Direzione regionale dell'Agenzia delle entrate. Nel 2017 il mercato delle case è cresciuto del 6,1 % rispetto al 2016 pur cedendo qualche punto rispetto all'impennata registra l'anno scorso, che aveva consegnato alle statistiche un aumento del 18 %.

Città e coste. I Comuni che segnano il maggior numero di transazioni Cagliari (1.618) e Sassari (1.026), le due città più popolose dell'isola. In classifica inseguono Olbia, Alghero e Quartu, che si attestano tra le 500 e le 1.000 transazioni. Ma, in generale, la frequenza più alta di compravendite di immobili è nei Comuni costieri, soprattutto quelli compresi nelle fasce costiere tra Domus de Maria e Villaputzu, da Posada ad Alghero ma anche in Planargia, nel Sinis e nelle coste dell'Iglesiente.

Dimensioni e quotazioni. Un terzo delle transazioni, 4.159 su un 12.462, riguarda le piccole abitazioni, dai 50 fino agli 85 metri quadri. L'unica pezzatura che non registra incrementi di compravendite è quella dei monolocali fino ai 50 metri quadri. Tra i dati spicca la preferenza degli acquirenti della provincia di Oristano, che premia le abitazioni più grandi, oltre i 145 metri quadri, in crescita di quasi il 35% rispetto all'anno scorso. L'anno scorso ha confermato la tendenza, iniziata nel 2012, al calo delle quotazioni medie. Infatti, si sono fermate a 1.614 euro al metro quadro nei Comuni capoluogo (-1,1%) e a 1.359 nel resto della provincia (-0,5%). I prezzi medi più bassi si registrano nei Comuni dell'entroterra oristanese, che non raggiungono un terzo del valore medio nazionale delle abitazioni. Le più costose, invece, si trovano ad Arzachena e a Golfo Aranci dove i prezzi al metro quadro arrivano a quintuplicare la media nazionale.

Sassari e provincia. I comuni costieri e capoluogo, appena il 20% dei comuni della provincia, raccolgono quasi l'86% del numero di transazioni normalizzate (Ntn) provinciali attribuendone solo il 14% al restante 80% del territorio. Lo spopolamento dei comuni dell'interno contribuisce al consolidamento della migrazione i verso i comuni più grandi (Sassari e Olbia) e quelli costieri, che segnano tutti percentuali positive con le sole eccezioni di Alghero e La Maddalena. La città di Sassari, con i suoi circa 120.000 abitanti rafforza il proprio dato con quasi il 23% delle Ntn provinciali mentre Olbia, seconda per grandezza, con i suoi 60.000, consolida il dato superando il 17%. Le due città insieme arrivano al 40% del totale e, unite ad Alghero terza per popolazione, superano da sole il 50% delle Ntn totali in provincia.

Nuoro e provincia. Lo spopolamento è un fattore fondamentale e la vivacità è tutta nel mercato immobiliare turistico e del capoluogo. La maggior parte delle transazioni avviene nelle macroaree "Costa Orientale" e "Nuoro Capoluogo" mentre la macroarea "Costa Ogliastra" è una porzione importante ma ha un trend negativo. Tuttavia l'intera Provincia mostra, rispetto all'anno precedente, un incremento degli scambi del 3,2% che rileva una ripresa rallentata del numero delle transazioni, nonostante aree come Nuoro capoluogo, la Barbagia e il Marghine mostrino segni positivi ben più marcati.

Oristano e provincia. Le quotazioni sono le più basse, non tanto nel capoluogo, che mantiene una media di 1219 euro al metro quadro, quanto nelle zone interne della provincia. Il dato più basso dell'isola è stato registrato nella macro area del Grighine con 359 euro.

Il discorso non cambia granché nel Barigadu (374 euro) e nel Guilcer (442 euro). La quotazione media registrata in tutta la provincia si ferma a 695 euro e fa registrare un calo dello 0,6 % rispetto al 2016.

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