La Nuova Sardegna

la polemica 

Il Sardegna pride contro Fontana

L’associazione attacca il ministro, difeso dal partito di Adinolfi

06 giugno 2018
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CAGLIARI. «Siamo le famiglie che non esistono, siamo le donne lesbiche che non esistono, siamo gli uomini gay che non esistono, persone bisessuali, transessuali, intersessuali, transgender che, secondo lei, non esistono». Comincia così, con questo appello su chi c’è, la lettera del Coordinamento Sardegna Pride in risposta alle dichiarazioni del neo ministro alla famiglia Lorenzo Fontana. Che subito dopo aver giurato fedeltà alla Costituzione e alle leggi della Repubblica, aveva detto: «Per me le famiglie gay non esistono». La nota delle associazioni impegnate nell’organizzazione del Sardegna Pride, il 7 luglio, a Cagliari, prosegue: «Secondo il ministro tantissime persone che esistono “non esistono”. Fin qua, la cronaca. Da qui in avanti, ecco la nostra interpretazione di quelle frasi: si tratta di un raro fenomeno di trasparenza? Forse sì, come l’inchiostro simpatico degli anni ‘80 anche lesbiche, gay, le loro famiglie e i loro figli e figlie sono così simpatici da essere invisibili. Qualcuno però dovrà pur dirlo, al nuovo signor ministro, che alcune cose come l’acqua, l’aria o il vetro, pur essendo trasparenti… esistono. Sembra un insulto all’intelligenza ribadirlo, ma dobbiamo farlo. E quest’anno per trasmettere meglio l’idea che esistiamo, faremo di tutto per essere ancora più visibili».

Di contro c’è la presa di posizione del Popolo della famiglia Sardegna guidato da Adinolfi a favore del ministro: «Sin da subito, gli garantiamo pieno sostegno per il coraggio che ha dimostrato nel riconoscere, come recita tra l’altro la Costituzione, la famiglia naturale italiana come quella fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna».

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