La Nuova Sardegna

Abbanoa, Ramazzotti: «Diffamati da Tedde»

Abbanoa, Ramazzotti: «Diffamati da Tedde»

L’amministratore risponde alla solidarietà del Consiglio regionale all’esponente di Forza Italia

08 giugno 2018
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SASSARI. A questo punto è chiaro che si andrà sino in fondo nel match tra Marco Tedde, consigliere regionale di Forza Italia, e Abbanoa, il gestore unico delle acque sarde. La società, infatti, non ha intenzione di ingranare la marcia indietro dopo le accuse di aver speso 6 milioni di euro per un sistema informatico che non funzionerebbe, di alterare i dati nella redazione del bilancio e di ricorrere a prestiti obbligazionari per garantire la sopravvivenza della società. Al contrario, Abbanoa ha inviato una nota formale al presidente del consiglio regionale, Gianfranco Ganau, e a tutti i capigruppo, in cui chiede di essere convocata in audizione dalla commissione competente per fornire la documentazione relativa alle affermazioni del consigliere Tedde. Infine, ieri, l’amministratore Alessandro Ramazzotti ha spiegato il punto di vista della società che rappresenta e i motivi che hanno portato Abbanoa a intraprendere un’azione legale contro il consigliere regionale di Forza Italia: «Condiviso solo in linea teorica la solidarietà che il consiglio regionale ha offerto a uno dei suoi componenti, ma in questo caso non abbiamo risposto a una critica, Qua si stratta di diffamazione e in Sardegna non c’è la percezione di cosa sia Abbanoa. Siamo la prima azienda della regione, abbiamo 1500 dipendenti e un rapporto costante con le banche. Non è possibile che chiunque si permetta di dire quello che vuole sul nostro conto. Non si deve mai varcare il confine tra la critica e la diffamazione. Dal 2014 a oggi abbiamo risposto, indirettamente, a 43 interpellanze in consiglio regionale, siamo stati convocati due volte dalla commissione industria, a cui abbiamo prodotto tutto il materiale che ci veniva richiesto. Siamo sotto il controllo dell’Antitrust e della Corte dei conti e all’improvviso veniamo accusati di truccare i nostri bilanci e gettare i soldi dalla finestra. Queste affermazioni devono essere confortate da prove perché tutti i leggono i giornali e le accuse di questo tipo possono provocare danni incalcolabili». Ramazzotti, poi, spiega la linea d’azione: «Quando si tratta di critiche motivate, o di accuse che partono da dati di fatto, siamo i primi a non mettere in discussione la facoltà di controllo dei consiglieri regionali. Infatti non ci siamo mai sottratti a domande e verifiche. Questa, però, è diffamazione ed è un’altra cosa. Non siamo più disposti a tollerare attacchi di questo tipo ed è per questo che abbiamo deciso di incaricare i nostri legali di controllare il contenuto delle affermazioni che il consigliere Tedde ha fatto negli ultimi tempi».

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