La Nuova Sardegna

Operaio morto sulla nave: 5 a giudizio

Operaio morto sulla nave: 5 a giudizio

L’incidente nel 2014, dirigente della Syndial sarà processato col rito abbreviato

09 giugno 2018
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CAGLIARI. Giudizio abbreviato condizionato all’esame di alcuni documenti e di un consulente per il responsabile della Syndial Francesco Papate (63 anni) di Orune e per la società, processo pubblico per gli altri quattro imputati che rispondono della morte dell’operaio Alberto Manca (44 anni) e delle lesioni riportate dal compagno di lavoro Fabrizio Vacca (45) di Capoterra. L’ha deciso il gup Giuseppe Pintori: il 5 ottobre si farà la prima udienza del rito abbreviato, il 18 successivo si aprirà il dibattimento davanti al giudice monocratico. Gli imputati sono Fabrizio Freschi (73 anni) di Piombino, amministratore unico e legale rappresentante della "Elbana di navigazione" di Portoferraio, Arcangelo Africa (67) di Brindisi, comandante della nave, Francesco Papate (63) di Orune, responsabile e direttore dell'unità produttiva dello stabilimento Syndial, Cristina Marzocchi (45) di Meldola, presidente del cda e legale rappresentante della Formula servizi, Ilaria Melandri (52) di Faenza, procuratore speciale e responsabile addetto alla vigilanza sulla sicurezza ambientale e nel lavoro della stessa società. Coinvolte anche le società, attraverso i rappresentanti legali o pro tempore Giovanni Milani per la Syndial e lo stesso Freschi per la Elbana: l'accusa è di aver violato le norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.

La vicenda: è il 23 dicembre 2014, due operai impegnati sul pontile ex Rumianca a caricare acido solforico prodotto dalla Fluorsid sulla nave Etrusco. D'un tratto uno dei due, nel manovrare una manichetta in cui scorreva il liquido, perde l'equilibrio e precipita per diversi metri da una piattaforma del mercantile, trascinando l'altro. Muore Alberto Manca e il collega Fabrizio Vacca (45), anche lui di Capoterra, rimane gravemente ferito. Era il 23 dicembre del 2014 e l’indagine coordinata dal pm Emanuele Secci conduce ai presunti responsabili dell'incidente, che rispondono con livelli di responsabilità diversi di concorso in omicidio colposo e lesioni personali gravi, reati riferiti nella stretta sostanza agli insufficienti livelli di sicurezza del pontile per la presenza di catene al posto delle corde e alla mancanza di attrezzatura da lavoro, come i caschi a norma di legge. Gli avvocati Cesare Fumagalli e Mario Maffei avevano chiesto per Freschi il non luogo a procedere. (m.l)

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