La Nuova Sardegna

Onorato: «Benefici fiscali e per l’indotto»

Il patron di Cin rassicura. L’ad Mura: «A breve tutto il gruppo a Cagliari». Pili (Unidos): «Uno scippo»

14 giugno 2018
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CAGLIARI. «Una soluzione temporanea che prelude a un ritorno in tempi brevi e allo spostamento della sede legale dell’intero gruppo a Cagliari» spiega l’amministratore delegato di Tirrenia Massimo Mura, commentando la notizia del dirottamento della compagnia a Milano. «La società Tirrenia Compagnia Italiana di navigazione per ragioni esclusivamente tecniche è costretta a trasferire temporaneamente la sua sede legale da Cagliari a Milano – si legge in una nota ufficiale di onorato Armatori – . In tempi molto brevi, e comunque entro fine anno, non solo Tirrenia tornerà a casa ma la Sardegna diventerà la sede legale di tutto il gruppo armatoriale, non limitandosi quindi ad una sola singola compagnia».

«Le motivazioni, legate ad aspetti tecnico-legali molto complicati non sono semplici da spiegare, – afferma l’ad Mura – confermo che si tratta di un’operazione temporanea, assolta la quale entro la fine dell’anno la sede legale sarà riportata in Sardegna», confermando quindi quanto afferma la nota del Gruppo. Il quale sostiene che «questa decisione avrà riflessi positivi anche dal punto di vista fiscale e di indotto per l’economia della Sardegna, nonché per il riconoscimento dell’Isola come sede naturale della nostra compagnia; ovviamente, il trasferimento temporaneo della sola sede legale, e non dell’operativo, non comporterà alcuna conseguenza di tipo occupazionale». Nella nota Onorato ricorda che «il gruppo oggi impiega in Sardegna 500 addetti e il piano di investimenti già programmato per il prossimo quinquennio aumenterà ancora notevolmente l’occupazione sull’Isola e l’indotto derivante».

La notizia ha provocato allarme, come c’era aspettarsi. L’ex deputato Mauro Pili, parla di «blitz della Tirrenia contro la Sardegna». L’esponente di Unidos afferma che «con una decisione scandalosa Onorato e compagni hanno scippato di fatto la Sardegna di 30 milioni di euro di entrate fiscali, a tanto ammontano quelle dichiarate 4 anni fa all'atto della sottoscrizione di un inutile quanto ridicolo accordo con la Regione».

E ancora: «È la conferma ulteriore della strategia dei grandi gruppi di cancellare la Sardegna definitivamente dalla gestione dei trasporti. È scandaloso il silenzio della Regione che continua a subire silenziosamente, davanti a decisioni che appaiono sempre di più contrarie all'interesse della Sardegna e dei sardi». In realtà tra i punti dell’incontro tra Regione e Cin Tirrenia in programma per martedì è previsto anche un chiarimento sulla vicenda. (a.palmas.)

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