La Nuova Sardegna

Per proteggere le spiagge sarde ecco le regole "anticafone"

La Pelosa a Stintino
La Pelosa a Stintino

I divieti inseriti dai Comuni integrano l'ordinanza balneare della Regione. Ma i lidi sardi tutelati sono pochi

19 giugno 2018
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SASSARI. Per i più indisciplinati andare in spiaggia insieme all’avvocato di famiglia potrebbe essere una buona idea. Dopo un lungo periodo in cui i divieti sui lidi della Sardegna restavano sulla carta, lasciando le spiagge in balia degli eventi, negli ultimi anni c’è stata una netta inversione di tendenza.

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Gli arenili dell’isola sono troppo importanti per lasciarli al buonsenso dei bagnanti, un po’ perché non tutti ne sono dotati ma soprattutto perché i comportamenti sconsiderati potrebbero causare problemi a chi ottiene dal turismo entrate e visibilità. I divieti sulle spiagge sarde sono sempre di più e, oltre a quelli sanciti dalle ordinanze balneari, ce ne sono alcuni studiati a tavolino per evitare che i paradisi dell’isola diventino terra di conquista per bagnanti poco informati o veri e propri cafoni della battigia.

Le regole. Alla Pelosa il giro di vite è arrivato pochi giorni fa. Divieto di fumo, teli da mare consentiti solo se posati sulle stuoie, ambulanti interdetti e ombrelloni salvaposto assolutamente banditi. Per preservare uno dei lidi più belli dei Mediterraneo è stato necessario allestire una serie di divieti ad hoc. Ma non è stata la prima spiaggia in Sardegna a dotarsi di regole, prima di tutte la spiaggia rosa di Budelli, poi diversi arenili ogliastrini, le coste meglio tutelate nell'isola. IN totale, però, i lidi tutelati con numero chiuso e contro l'invadenza dei natanti sono pochi nell'isola. (c.z.)

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