La Nuova Sardegna

Fondi, a giudizio Simona De Francisci e Sisinnio Piras

Simona De Francisci e Sisinnio Piras
Simona De Francisci e Sisinnio Piras

Accusati di peculato per l’acquisto di 31 penne Montblanc da regalare a Natale

20 giugno 2018
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CAGLIARI. Vanno al giudizio del tribunale gli ex consiglieri regionali Simona De Francisci e Sisinnio Piras, imputati di peculato per aver partecipato il 23 dicembre 2009 all’acquisto delle ormai celebri 31 penne Montblanc da distribuire come strenne natalizie fra gli onorevoli del Pdl pagandole con 13218 euro tratti dai fondi del gruppo. Il gup Roberto Cau ha accolto la richiesta del pm Marco Cocco e ha fissato l’apertura del dibattimento pubblico al prossimo 19 ottobre davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale. A difendere i due esponenti del centrodestra saranno gli avvocati Marcello Caddori per la De Francisci e gli avvocati Roberto Nati e Guido Manca Bitti per Piras, che ieri mattina hanno chiesto al giudice di dichiarare il non luogo a procedere per entrambi gli imputati.

In mancanza di riti alternativi l’udienza preliminare è stata breve, il tempo di sentire le posizioni del pubblico ministero e dei legali su una vicenda che è stata ampiamente trattata indirettamente in altri procedimenti. La De Francisci e Piras dovranno difendersi dall’accusa legata a un solo episodio, perchè non risulta agli atti che abbiano intascato denaro pubblico e neppure che l’abbiano speso per scopi privati. A mettere nei guai l’ex assessora alla sanità insieme all’ex collega di gruppo politico è stata una vicenda marginale, che risale a nove anni fa, quando la giornalista dell’Unione Sarda e di Videolina avrebbe proposto al presidente del gruppo Mario Diana di acquistare alcuni omaggi da destinare a tutti i consiglieri regionali del Pdl. La scelta cadde sulle penne Montblanc, ad acquistarle sarebbe stata proprio la De Francisci insieme a Diana, per pagarle sono stati usati i fondi del gruppo. E’ stato Piras, nel corso di un interrogatorio, a riferire la vicenda delle preziose penne stilografiche: l’onorevole di Villacidro disse che Simona De Francisci era stata fra i promotori dell’iniziativa e che lei stessa si era occupata dell’acquisto. Piras intendeva con quelle dichiarazioni a verbale spiegare il perché di una spesa apparsa subito incompatibile con gli scopi istituzionali dei fondi, ma finì con confessare un nuovo reato, trascinando nei guai giudiziari anche la De Francisci, che ha sempre respinto ogni addebito e si è fatta interrogare immediatamente dopo aver appreso dell’inchiesta dalla polizia giudiziaria.

Sisinnio Piras ha già patteggiato un anno e otto mesi di reclusione per la vicenda dei maialetti fantasma e dei convegni inesistenti che si sarebbero svolti a spese pubbliche nella palestra della moglie, a Villacidro. Stavolta però, anziché uscire dal processo con un accordo sulla pena, ha preferito andare al giudizio pubblico.

E’ giunto invece alla fase finale il giudizio immediato a carico dell’ex presidente del gruppo Pdl Mario Diana: venerdì prossimo parlerà il difensore Massimo Delogu, quindi i giudici del tribunale si ritireranno in camera di consiglio per la sentenza. Il pm marco Cocco ha chiesto la condanna dell’ex esponente di An a otto anni di carcere, la pena più pesante finora richiesta dalla Procura per i fondi ai gruppi. (m.l)



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