La Nuova Sardegna

Archiviata l’inchiesta sul ministro Savona

Archiviata l’inchiesta sul ministro Savona

Era indagato per concorso in usura. Il gip ha accolto la richiesta del pm

21 giugno 2018
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CAGLIARI. Più di qualcuno aveva sollevato dei dubbi sull’opportunità di nominare ministro Paolo Savona. Non solo per le sue posizioni critiche verso l’euro, ma anche perché a suo carico pendeva un indagine per concorso in usura da parte della Procura di Cagliari. Un caso che risale al 2010 quando l’economista era presidente dell’Unicredit.

Ma dopo la decisione del gip, da oggi il ministro avrà una preoccupazione in meno. Perché l’inchiesta è stata archiviata. Il gip Emengarda Ferrarese ha accolto l’istanza arrivata dallo stesso pm Emanuele Secchi.

L’indagine si riferisce a un periodo che va dal novembre 2008 all’ottobre 2010 quando Savona era presidente e rappresentante legale di Unicredit. Tra il 2005 e il 2008 nella filiale di Senorbì i soci della Edil tl aprirono tre conti correnti garantiti da una fideiussione omnibus a cui i due soci concorrevano fino a 130mila euro a testa. Poi la rottura del rapporto fiduciario con la banca e l’inizio di una battaglia legale tra la società e l’istituto di credito.

Paolo Savona venne denunciato, insieme al precedente presidente e rappresentante legale, Aristide Canosani, dai soci della Edil tl, un’impresa edile, a causa di alcuni contratti di conto corrente garantiti dalla fideiussione. Per chia aveva presentto la denuncia - secondo il pm - il tasso effettivo degli interessi di mora superava il tasso unico di soglia fin dall'origine del rapporto.

Chiuse le indagini la Procura ha ritenuto poco significativo il superamento delle soglie. E ha sottolineato come manchi agli atti del procedimento la prova del dolo. Anche se una causa civile passata in giudicato ha accertato la presenza di un tasso di interesse usurario. La sentenza del giudice civile Andrea Bernardino aveva stabilito che alla società Edil T.L di Arriu e Piras erano stati applicati interessi usurari su conti correnti e relativi affidamenti aziendali.

Ma ora il gip Ferrarese ha accolto l'istanza di archiviazione del pubblico ministero e ha disposto l’archiviazione del caso. Nel documento di archiviazione il gip sottolinea come «Infine si osserva che è veramente improponibile sostenere, in capo ai due indagati, il dolo diretto di usura in relazione ai singoli contraenti e per quel contratto bancario considerati anche i dubbi e le controverse interpretazioni giurisprudenziali e avuto riguardo alle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia vincolanti nelle scelte operative in questa tipologia di contratti. Ritenuto che per i motivi indicati dal pubblico ministero e per quanto esposto la richiesta di archiviazione sia fondata e debba essere accolta».

Ora il ministro per gli Affari europei potrà concentrarsi con maggiore serenità sul suo nuovo incarico nell’esecutivo giallo-verde guidato dal premier Giuseppe Conte.

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