La Nuova Sardegna

False comunicazioni chiesti tre anni per Soru

Per il pm Massidda risultano irregolarità nei documenti contabili 2008-2012 Sono legate alla cessione di un ramo d’azienda, plusvalenze per 162 milioni

22 giugno 2018
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CAGLIARI. Renato Soru è colpevole di fase comunicazioni sociali: lo sostiene il pm Andrea Massidda, che ha chiesto per il parlamentare europeo del Pd la condanna a tre anni di reclusione. La stessa pena è stata chiesta dall’accusa per Luca Scano, che faceva parte del consiglio di amministrazione di Tiscali, un anno e mezzo per Salvatore Pulvirenti (55 anni) di Carloforte residente a Elmas, Andrea Podda (53) di Quartu e Roberto Lai (53) di Cagliari. Secondo Massidda dovrebbero invece uscire dal procedimento per prescrizione del reato l’ex amministratore delegato Mario Rosso (71 anni) di Roma e gli altri ex vertici dell’azienda di Sa Illetta Romano Fischetti (51) originario di Palermo ma residente a Cagliari e Ernesto Fara (45) di Milano. L’accusa rivolta a Soru - difeso da Giuseppe Macciotta e Angelo Nanni - e agli altri imputati è di aver falsificato i bilanci di Tiscali spa su cinque esercizi finanziari, dal 2008 al 2012, per danneggiare la società, i soci e i creditori. Sono in giudizio come responsabili amministrative anche le società Tiscali spa e Tiscali Italia.

A portare l’attenzione della Guardia di Finanza sui conti di Tiscali spa, l’azienda cui fa riferimento il provider di Soru, era stata la cessione di un ramo d’azienda dalla società madre Tiscali spa alle consorelle Tiscali Italia e Tiscali service srl. Quell’operazione avrebbe prodotto una plusvalenza di 162 milioni di euro, finita nel bilancio del 2005, che avrebbe potuto influenzare - così sostiene la Procura - l’andamento di Tiscali nel mercato borsistico. Da qui l’indagine, rivolta ad accertare se tutte le norme fossero state rispettate. L’esito lasciò poco spazio ai dubbi: la cessione del ramo d’azienda si era svolta in linea con la legge. Ma dall’esame approfondito dei bilanci da parte della polizia tributaria saltarono fuori interrogativi legati ad altri aspetti dei conti di Tiscali. I dubbi si sono trasformati in capi d’imputazione quando il pm Massidda ha concluso la fase delle valutazioni. Fra interrogatori e approfondimenti, l’inchiesta si era chiusa con la richiesta di rinvio a giudizio che riguarda il gruppo dirigente di Tiscali in quegli anni, con responsabilità estese alla gran parte dei componenti.

Nel corso dell’udienza preliminare davanti al giudice Giampaolo Casula i legali di Soru avevano consegnato una consulenza una consulenza tecnica. La relazione, trentadue pagine, era stata elaborata dal cattedratico Enrico Laghi, docente all’università La Sapienza di Roma: contiene una rilettura dei fatti contestati all’europarlamentare come patron del provider di Sa Illetta che esclude qualsiasi responsabilità penale alla luce dei conti aziendali. Quella tesi però non aveva convinto il giudice ma è sugli aspetti contenuti in quel documento che l’ex governatore della Sardegna ha fondato la sua linea di difesa, respingendo sempre con decisione ogni accusa.

Ieri ha discusso una parte dei difensori che hanno negato qualsiasi ipotesi di falsità nei bilanci aziendali. Il prossimo 22 novembre proseguiranno le arringhe e forse ci sarà la sentenza. (m.l)

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