La Nuova Sardegna

Conguagli di Abbanoa, i giudici: "Niente slaccio delle utenze"

Conguagli di Abbanoa, i giudici: "Niente slaccio delle utenze"

In attesa della sentenza del tribunale di Nuoro, chi non ha pagato l'integrazione della tariffa sui consumi passati per gli anni 2005-2011 continuerà ad avere l'acqua

23 giugno 2018
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CAGLIARI. Sui conguagli regolatori l'ordinanza del tribunale di Nuoro non ha dato ragione ad Abbanoa, al contrario ha imposto al concessionario dell'acqua pubblica di non minacciare più lo slaccio dell'utenza a chi non è in regola col pagamento del conguaglio regolatore.

Quindi chi non ha pagato può dormire sonni tranquilli: non c'è rischio di trovare i rubinetti di casa che sgocciolano, Abbanoa ha le mani legate e i giudici, ordinando che il provvedimento venisse pubblicato sui quotidiani, hanno voluto fare in modo che si sapesse.

Abbanoa ha però evitato il ko grazie a un punto della decisione, quello in cui il tribunale precisa che la società in house della Regione potrà continuare a chiedere il pagamento del conguaglio regolatore, vale a dire l'integrazione della tariffa sui consumi degli anni passati, dal 2005 al 2011.

Questo perché in attesa della sentenza di merito, ancora lontana, c'era il rischio che l'architettura informatica allestita da Abbanoa per comunicare agli utenti l'obbligo di pagare saltasse senza che i giudici ne avessero valutato la legittimità. Peraltro l'ordinanza anticipa qualcosa di importante su questo punto: «La quantificazione del conguaglio si risolve nell'introduzione di una tariffa integrativa retroattiva su consumi effettuati negli anni precedenti, che appare illegittima sia per violazione del principio di irretroattività degli atti amministrativi, sia per violazione del principio di affidamento e della regola della buona fede nell'esecuzione del contratto».

Abbanoa però insiste: «Il fatto che sia stata confermata la possibilità di fatturare e incassare conferma la legittimità dei conguagli regolatori - scrive l'amministratore Alessandro Ramazzotti - solo il giudizio di merito, sul quale siamo pienamente fiduciosi su un suo esito positivo, dirà se in futuro ci sarà un orientamento diverso».

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