La Nuova Sardegna

Nannicini: il governo naviga a vista

L’ex sottosegretario Dem a Cagliari: «Il Pd deve occuparsi delle disuguaglianze»

23 giugno 2018
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CAGLIARI. Ultimo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri dell’ultimo governo Renzi, era il 2016, oggi Tommaso Nannicini in Parlamento è all’opposizione. Dalle leve di comando all’emiciclo della Camera, un cambio epocale. Quale fra i due ruoli è il più difficile? «Di sicuro stare all’opposizione, ma non perché noi del Pd non la sappiamo fare, anzi. La verità è che il governo Lega-Cinque stelle continua a sollevare solo polveroni, ad annunciare questo o quello, tra l’altro tutti progetti irrealizzabili, ma niente fatti. E se non ci sono fatti, anche stare all’opposizione è complicato». Secondo Nannicini, ieri a Cagliari per un dibattito organizzato dal Pd cagliaritano, «Di Maio e Salvini mascherano ancora contraddizioni e incapacità parlando, parlando, ma non fanno. Addirittura, soprattutto Salvini sconfina sempre più nel cinismo, come quando, alla sua maniera, affronta malamente il dramma dei migranti». Per il resto, prosegue, solo annunci: «Sembra che per loro la campagna elettorale non finisca mai. Ad esempio straparlano della flat tax, ma non dicono dove recupereranno i 60 miliardi necessari per la copertura finanziaria. Poi neanche rispondono alle domande più semplici e concrete, come questa: è vero o oppure no che con solo due aliquote ad essere avvantaggiati saranno solo i contribuenti ricchi e non gli altri? Noi sappiamo che a essere felici saranno i primi, mentre tutti gli altri verranno travolti dall’inevitabile taglio di servizi pubblici e detrazioni varie. Sarà un disastro per chi sta già peggio e per le regioni del Mezzogiorno, Sardegna compresa». Per Nanninici «questo governo naviga a vista e anche sul reddito di cittadinanza è sempre molto vago e, ogni volta che può, sposta la partenza. Certo, cos’altro può fare se non spiega dove troverà i soldi? Indebiterà l’Italia e lo farà sulle spalle di cittadini e soprattutto su quelle delle future generazioni». Forse Conte e il resto della compagnia sperano nell’aiuto dell’Europa in cambio di un armistizio sui migranti «i baratti di questo tipo non esistono», è la risposta del deputato. Per chiudere sul futuro del Pd e con quelle che per lui dovrebbero essere le fasi per risalire: «Occuparci delle disuguaglianze, aumenteranno, e proporre soluzioni concrete per contrastarle. Riprendere subito a dialogare con i cittadini e, insieme a loro, discutere della loro difficile quotidianità». Ma dai banchi dell’opposizione e poi con quale segretario nazionale? «Vedremo come andrà l’assemblea nazionale del partito, ma quello della leadership mi sembra l’ultimo dei problemi». (ua)

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