La Nuova Sardegna

In consiglio tutti contro le scelte di Air Italy

In consiglio tutti contro le scelte di Air Italy

Risoluzione approvata all’unanimità dall’aula. Venerdì vertice tra i manager e la Regione

04 luglio 2018
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CAGLIARI. È una provocazione, gli accordi non erano questi e Air Italy non può «deportare da Olbia a Milano 51 dipendenti e svuotare l’aeroporto Costa Smeralda come se niente fosse». La sintesi della risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale è tutta in queste poche righe. Proposta dal presidente della commissione trasporti, Antonio Solinas, è stata prima del voto al centro di una discussione dai toni forti in aula. Dal centrosinistra all’opposizione di centrodestra: tutti i partiti hanno messo sotto accusa i vertici della compagnia aerea che ha preso il posto di Meridiana. Dopo aver ricostruito i vari passaggi del salvataggio, Solinas ha ricordato: «Certo, riconosciamo alla Qatar Airways di aver evitato un tracollo, ma questo non vuol dire che le possiamo permettere ogni cosa e soprattutto violare gli accordi che aveva sottoscritto quando è stata chiusa la vertenza». È stato l’assessore ai trasporti Carlo Careddu a sottolineare: «Il nuovo azionista, a suo tempo, s’è impegnato a rilanciare l’azienda ma confermando che sarebbe rimasta a Olbia. Per questo oggi contestiamo questa delocalizzazione che va in senso opposto e non è motivata nemmeno da ragioni industriali, perché il personale in procinto di essere trasferito a Milano-Malpensa potrebbe continuare a svolgere le mansioni restando in Sardegna». Venerdì ci sarà l’atteso vertice, a Cagliari, fra la Regione e l’amministratore delegato di Air Italy. «Sarà l’occasione per richiamare la società a quell’accordo firmato al ministero», ha detto con forza Giuseppe Fasolino di Forza Italia, e che «non può essere carta straccia come la compagnia vorrebbe far credere». È stato Pierfranco Zanchetta, capogruppo dell’Upc, a rilanciare: «i ministri per lo sviluppo economico e i trasporti, Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, devono prendere posizione su questa vertenza e non possono certo lasciare da sola la Regione». Secondo Forza Italia, con Marco Tedde, e i Riformatori, è intervenuto il capogruppo Attilio Dedoni, «l’attenzione oggi più che mai dev’essere alta, perché questo primo trasferimento potrebbe essere l’inizio della fine, con un prossimo smantellamento definito della base di Olbia». Anche Angelo Carta del Psd’Az è stato deciso: «Il vertice di Air Italy non ha spettato molto per dimostrarsi inaffidabile». Per Antonello Peru, Fi, «gli accordi non possono essere traditi dopo appena pochi mesi», e lo stesso ha sottolineato Gianluigi Rubiu dell’Udc. Neanche il centrosinistra ha risparmiato gli affondi contro la compagnia aerea. Gianfranco Congiu, capogruppo de Partito dei sardi, ha detto: «È arrivato il momento in cui dobbiamo difendere con tutti i mezzi la dignità della Sardegna. Non dobbiamo pretendere solo il rispetto di un accordo, ma mettere in chiaro che non siamo assolutamente disposti a rinunciare quella per noi sardi è stata sempre la nostra compagnia di bandiera».

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