La Nuova Sardegna

L’Università di Sassari tra le migliori d’Italia

di Claudio Zocheddu
L’Università di Sassari tra le migliori d’Italia

Secondo l’indagine del Censis è la seconda tra gli atenei di media grandezza. Il rettore: «Punti di forza strutture, servizi digitali e internazionalizzazione»

04 luglio 2018
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SASSARI. Le università sarde sono tra le migliori d’Italia. La classifica annuale stilata dal Censis, infatti, ha premiato gli atenei di Sassari e Cagliari piazzandoli ai vertici delle categorie di riferimento: l’università di Sassari è seconda nella graduatoria degli atenei di medie dimensioni, ovvero quelli che hanno un numero di iscritti compreso tra i diecimila e i ventimila studenti, mentre Cagliari è quinta nella classifica dei “grandi atenei”, che contano tra i ventimila e i quarantamila iscritti.

I parametri. Il Censis ha esaminato gli atenei italiani indagando cinque macro categorie: i servizi, le borse di studio, le strutture, la comunicazione e i servizi digitali e l’internazionalizzazione. La prima categoria è formata da due componenti, il numero di pasti erogati durante l’anno accademico 2016/2017 in rapporto al numero degli iscritti, mentre la seconda comprende il numero di posti e di contributi per gli alloggi rapportati agli studenti iscritti ma residenti fuori dalla regione di riferimento. Un parametro che penalizza le università sarde, i voti di riferimento non sono alti, rispetto alle altre per via della condizione insulare che scoraggia gli spostamenti dalla Penisola. Per borse di studio è stata intesa, invece, la spesa degli “atenei e degli enti del diritto allo studio per interventi a favore degli studenti” e le due università sarde hanno ottenuto 95 punti (Sassari) e 98 (Cagliari). Ci sono poi le strutture, ovvero i posti disponibili nelle aule, nei laboratori e nelle biblioteche. In questo caso Sassari ha portato a casa il massimo dei voti (110) mentre Cagliari si è fermata qualche gradino più in basso (83). Per quanto riguarda la comunicazione e i servizi digitali l’analisi è molto più complessa ed è stata suddivisa in 11 “famiglie” che includono 81 indicatori. In sintesi si tratta dell’accessibilità dei siti internet degli atenei, dei servizi disponibili on line e dei contenuti rilanciati dai profili social. Sugli aspetti legati alla Rete il risultato migliore è quello di Sassari (105) seguita da Cagliari (92). L’ultimo aspetto indagato è quello dell’internazionalizzazione e, nello specifico, si tratta del numero di studenti stranieri, quelli che hanno trascorso un periodo all’estero e della spesa sostenuta dagli atenei per faviorire la mobilità internazionale degli iscritti. in questo caso Sassari ha ottenuto 101 punti mentre Cagliari ne ha incassati 82. La somma dei “voti” ha consegnato il secondo posto e 98 punti all’ateneo sassarese, arrivato secondo preceduto di appena un punto dall’Università di Siena, mentre Cagliari si è piazzata al quinto posto con 87,4 punti staccata di appena sei lunghezze dalla prima della classe, l’università di Perugia.



Le reazioni. «È un buon risultato che premia gli sforzi di quanti lavorano a vario titolo nel nostro ateneo – afferma il rettore dell’Università di Sassari , Massimo Carpinelli –. Abbiamo conquistato il primato nel settore dell'internazionalizzazione e delle strutture e siamo arrivati secondi nel settore dei servizi digitali e innovazione tecnologica. Sono orgoglioso di aver puntato su questi indicatori nelle linee strategiche dell’ateneo perché i risultati sono molto positivi. Siamo riusciti a fare progressi su indicatori importanti come quello che definisce le borse di studio, è il segno che il cammino intrapreso è quello giusto. Il prossimo obiettivo sarà quello di intervenire in modo più incisivo sui servizi, che risultano stazionari rispetto allo scorso anno». Anche se in ,questo caso, Carpinelli ci tiene a rimarcare una spetto fondamentale del parametro in cui l’università sassarese ha ottenuto il voto più basso – e che forse le ha impedito di conquistare la prima piazza nella classifica degli atenei di medie dimensioni: «L’indicatore si riferisce essenzialmente ai pasti distribuiti agli studenti e ai posti letto, dunque fattori sui quali l'Università non ha responsabilità – aggiunge il rettore prima di stilare un bilancio sulla condizione attuale della “sua” università –. L’Ateneo ha cambiato volto: è moderno, internazionale, tecnologico. Finalmente i nostri studenti possano trovare quello che potrebbero avere nei migliori Atenei della penisola, senza però doversi allontanare dalla propria regione». I complimenti arrivano dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru: «Cagliari e Sassari si piazzano benissimo nella valutazione annuale Censis sulla qualità delle università italiane. Complimenti! I 17 milioni in più stanziati dalla Regione per il 2018 a favore dei nostri due atenei sono un investimento per migliorare ulteriormente».
 

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