La Nuova Sardegna

Vallascas: no al metanodotto, è superato

Vallascas: no al metanodotto, è superato

Il deputato del M5s: sbaglia la Regione a insistere, bisogna puntare sulle energie rinnovabili

06 luglio 2018
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SASSARI. Anche i 5 stelle sardi stanno con il ministro Danilo Toninelli. Il deputato Andrea Vallascas stronca il progetto del metanodotto. «La Regione si ostina a perseguire un modello energetico superato. Ribadiamo il nostro “no” alla realizzazione di infrastrutture inutili e anacronistiche che rischiano di ripercuotersi negativamente sull’ambiente e sulle tasche della collettività». Vallascas, capogruppo del Movimento 5 stelle nella Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, risponde alle sollecitazioni della Regione sul dossier metano all’esame del Ministro delle Infrastrutture. «Siamo per l’energia rinnovabile ed entro il 2050 prevediamo l’uscita delle fonti fossili – dice ancora il parlamentare –. Nel nostro programma, l’impiego del gas naturale è previsto solo per i trasporti pesanti e marittimi e solo per sostenere la fase di transizione: il suo utilizzo deve essere modulato per calmierare i costi necessari alla sostituzione delle tecnologie esistenti e portarci comunque verso un sistema basato sulle rinnovabili. Invece siamo assolutamente contrari alla realizzazione di nuove infrastrutture di trasporto, come la dorsale sarda, che semplicemente sostituirebbero con il Gnl altri tipi di fonti energetiche. In questo modo c’è il serio rischio che la transizione diventi permanente, rallentando il processo di diffusione dell’elettrificazione e lo sviluppo delle rinnovabili».

Ma il no di Vallascas ha anche delle motivazioni economiche. «Si tratterebbe di un'opera i cui costi, circa 400 milioni di euro di investimenti, andrebbero a incidere direttamente sulla bolletta, quindi sarebbero sostenuti dalla collettività. Abbiamo anche forti dubbi sulle ipotesi e sulle proiezioni formulate che, secondo noi, non forniscono garanzie sui prezzi in futuro. In pratica il metanodotto riporterebbe la Sardegna indietro nel tempo, ritardando lo sviluppo e l'adozione di nuove tecnologie. Dovremmo puntare sulle rinnovabili, ipotizzando, ad esempio, sistemi con prezzi fissi per lunghi periodi di tempo con l'obiettivo di stabilizzare il costo dell'energia con tecnologia rinnovabile».



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