La Nuova Sardegna

Il sogno cinese in Gallura: hotel e residenze sanitarie

di Serena Lullia
Il sogno cinese in Gallura: hotel e residenze sanitarie

I rappresentanti del Fondo di investimenti a Porto San Paolo e Golfo Aranci

08 luglio 2018
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INVIATO A GOLFO ARANCI. Nessun colonialismo in salsa orientale. La delegazione di Only Italy, la società che rappresenta i fondi di investimento governativi della Cina, arriva in Gallura con idee di sviluppo chiaro e quel garbo istituzionale mancato spesso agli investitori di lusso. Il progetto è ambizioso ma non fantascientifico. Di quelli che riempiono i cassetti della Regione e dei comuni. La Cina vorrebbe investire in Sardegna, isola dai paesaggi da cartolina e dai ritmi lenti che allungano la vita. Mister Haney Cheng, ad del fondo di investimento governativo cinese Eurasia Med Zhongjing Jinyi investement found management di Pechino, immortala ogni angolo del paradiso di Gallura con il suo smartphone di ultima generazione. Dai colori di Porto Taverna, nel comune di Loiri Porto San Paolo in cui si svolge la prima metà della visita in terra di Gallura al lungomare di Golfo Aranci, nella seconda parte del tour di ieri. Ma la bellezza non basterà alla Sardegna per far innamorare la Cina.

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Pragmatismo e rispetto. La delegazione cinese arriva in forze in Gallura dopo la prima tappa cagliaritana. Con Irene Pivetti, amministratrice delegata di Only Italy; Alberto Farci, a capo dei progetti di pianificazione e sviluppo per conto della delegazione; Ventura Meloni, responsabile tecnico dei progetti, e il senatore Pd Giuseppe Luigi Cucca, con funzioni di raccordo con le istituzioni locali. Gli incontri sono con il sindaco di Loiri Porto San Paolo, Francesco Lai il mattino e di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino la sera. Incontri ufficiali ma di prima conoscenza. Nessun incontro con i privati. Solo rapporti diretti con le amministrazioni. L’ad Pivetti illustra le linee guida del progetto cinese in Sardegna. Diretta, precisa, pragmatica.

Nessun volume in deroga. Il fondo cinese pensa a investimenti che guardano al turismo di lusso, quindi a hotel di alto livello ma non per nababbi. Riflette sul futuro dei suoi anziani sentendo forte l’esigenza di realizzare residenze sanitarie per ricchi cinesi dai capelli d’argento. «Ipotesi di lavoro che però devono essere inserite all’interno di scelte politiche locali definite – precisa Pivetti –. L’investitore è pronto a mettere capitali all’interno di contesti normativi chiari e a spiegare su quali linee intende muoversi. Serve poi la volontà e la disponibilità dei Comuni e dei territori. Non ha nessun interesse a fare pressioni per ottenere via libera o qualcosa di diverso da quanto stabilito dagli strumenti urbanistici vigenti».

Porto San Paolo e Golfo Aranci. Due le linee attraverso cui realizzare il progetto Sardegna. Riqualificando edifici esistenti o sfruttando metri cubi da realizzare purché previsti nei Puc. Un’ipotesi, quest’ultima, che si applica ai due comuni visitati oggi. Porto San Paolo, come ha avuto modo di spiegare il sindaco Lai, non ha edifici pubblici inutilizzati o da riqualificare in chiave turistica. Ha però metri cubi ricettivi privati, inseriti nel Puc, all’ingresso, all’uscita e al centro di Porto San Paolo. Simile il discorso per Golfo Aranci che ha già dato la disponibilità a ragionare con il Fondo di investimento. Anche per un possibile ampliamento del porto per poter ospitare le navi da crociera cinesi.
 

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